Bere un caffè con un caro amico è una delle migliori terapie del mondo

Tutti ogni tanto abbiamo bisogno di “staccare la spina”, come si dice, di prenderci dieci minuti per rilassarci e non pensare agli innumerevoli guai di cui è fatta la vita quotidiana.

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Si va al bar, si ordina un caffè, si fanno due chiacchiere con un amico e il gioco è fatto.

Ci siamo rilassati, abbiamo allentato la tensione, abbiamo rafforzato il legame con quell’amico e magari siamo anche venuti a sapere le ultime novità del quartiere o della città (se la città è piccola), il che rafforza anche il legame con la comunità.

Forse non ci abbiamo mai riflettuto sopra, ma bere un caffè in compagnia di un amico porta tutti questi vantaggi.

Certo, al giorno d’oggi il problema è trovarli, dieci minuti di tempo per fermarsi a bere un caffè, ma converrete con noi che non è un’impresa impossibile: basta volerlo.

Anche perché, lo ripetiamo, fermarsi ogni tanto, svuotare la mente, è una vera e propria necessità.

Alla lunga nessuno può resistere senza prendersi delle pause di relax e di divertimento.

Basta poco: prendere un caffè, bere una birra, dare un’occhiata al giornale, commentare con gli amici i fatti della giornata.

La chiave, soprattutto, è farsi qualche sana risata: “La sai l’ultima sui carabinieri?” oppure “La sai l’ultima su Tizio? Non ci crederai mai…”.

E via con le chiacchiere. E più stupide sono, meglio è, chi lo ha detto che abbiamo l’obbligo di essere intelligenti anche al bar?

E poi, lo abbiamo detto più volte ormai, il punto è che queste pause ci servono per svuotare la mente e liberarci momentaneamente dei pensieri; inoltre sono anche un modo per “ricaricare le batterie”, come si dice.

Magari dopo che ci si è rilassati brevemente con un amico nella pausa pranzo, quando si torna in ufficio siamo più pronti ad affrontare quel certo problema che ci angustiava.

E magari ci viene in mente all’improvviso la soluzione a quell’altra questione che ci stava facendo impazzire…

 

Perché fare una pausa ogni tanto, anche piccola, aiuta a riorganizzare i pensieri. Alcuni scienziati dicono che il sonno svolga appunto questa funzione: aiutarci a rielaborare le esperienze passate per affrontare meglio la giornata che arriva.

Ecco, una piccola pausa-caffè forse è l’equivalente diurno del sonno: un modo per tornare ai nostri compiti con un approccio nuovo e un pochino più brillante.

Perché “all work and no play makes Jack a dull boy”: ovvero, se lavori e basta, va a finire che ti rincretinisci.

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!