Carlo Cracco chiude i ristoranti ma cucina per gli operai del nuovo ospedale di Milano

Carlo Cracco chiude i ristoranti ma cucina per gli operai del nuovo ospedale di Milano.

Lui è uno “con tutte stelle nella vita” (come cantava Loredana Bertè), anche se di sicuro non è una signora: all’anagrafe fa Carlo Cracco e di mestiere fa il cuoco, che è come dire che Michelangelo faceva l’imbianchino.

No. Lui è uno chef, che è molto più di un cuoco: uno chef sa fare tutto quello sa fare un cuoco ma sa anche come mandare avanti un ristorante (o una catena di ristoranti, se è per quello).

Come dire, è al tempo stesso un “operaio specializzato” ma anche un grande professionista e imprenditore.

Carlo Cracco chiude i ristoranti ma cucina per gli operai del nuovo ospedale di Milano

Ebbene, questa crisi da coronavirus – la chiusura di tutto quanto, cioè – ha colpito anche lui, nel senso che come tutti anche lo chef stellato Carlo Cracco è stato costretto a chiudere i suoi ristoranti.

Ma chef Cracco non è solo uno chef, è anche un cittadino di Milano e come cittadino di Milano ha voluto dare un contributo alla sua città, nella migliore tradizione della capitale del Nord.

E insomma, con la sua squadra del ristorante in Galleria (inaugurato nel 2018) in questi giorni pure lui prepara i pasti per gli operai che stanno tirando su il nuovo reparto di Terapia intensiva alla Fiera e si dice disposto a continuare anche quando la struttura avrà preso a funzionare.

Come spiega l’ex burbero giudice di MasterChef Italia, si tratta di “un piccolo contributo per aiutare gli addetti che lavorano giorno e notte. Nella struttura non c’è la mensa e noi tutti siamo a casa con il ristorante chiuso, così abbiamo dato la nostra disponibilità”.

Un atteggiamento di sollecitudine e di cura verso la propria città che è nella più pura tradizione meneghina: gente pratica, i milanesi, che ha sempre saputo darsi una mossa e tirarsi su anche dopo le peggiori batoste, come per esempio dopo l’ultima guerra, che aveva ridotto la città a un cumulo di macerie.

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!