Cibi che vanno lavati e cibi che invece no: scopri quali sono
Lavare o non lavare? Spesso ci troviamo nell’imbarazzo e non sappiamo come comportarci. Qui di seguito ti offriamo un mini vademecum che speriamo possa aiutarti a regolarti caso per caso.
Vediamo.
Uno. Il pollame
Quando togli il pollo di allevamento dalla confezione del supermercato, di solito la carne è appiccicosa e viene naturale la tentazione di sciacquarla sotto al rubinetto. Sbagliato: molto meglio far fare il lavoro di sterilizzazione alla cottura, sarà molto più efficace e non ci sarà pericolo di trasferire batteri ad altri cibi.
Due. Le insalate pronte
Di solito sono state già lavate dal produttore, quindi perché lavarle ancora?
Tre. Le uova
Quando le galline depongono le uova, al loro esterno si crea una specie di pellicola che tiene lontani i batteri: lavare le uova non fa che eliminare questa barriera naturale.
Quattro. La carne rossa
Non c’è modo di eliminare i batteri dalle carni rosse attraverso il lavaggio: il modo più sicuro di disfarsene e quindi anche di evitare eventuali contaminazioni incrociate è la cottura.
Cinque. I funghi
I funghi sono come piccole spugne: assorbono l’acqua con cui li lavate e quindi, in caso, anche i batteri che essa contiene. Meglio invece tamponarli con un panno umido per eliminare eventuali tracce di terra.
Sei. Il pesce
Anche per il pesce vale esattamente lo stesso discorso già visto per il pollame e per le carni rosse: se lo lavi, non fai altro che diffondere in giro batteri. Meglio cuocerlo, invece.
Sette. Il melone
In questo caso, invece, per via di eventuali tracce di pesticidi e di terra, è meglio lavare bene il frutto prima di tagliarlo a fette.
Otto. I legumi
I fagioli in lattina (e gli altri legumi) a rigore non avrebbero bisogno di essere lavati, ma se strizzi quelli lessi, male non fa: se non altro perché elimini un po’ del sale che può esserci nell’acqua di governo.