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Colesterolo e glicemia: quel che succede se mangi le castagne è incredibile

Colesterolo e glicemia: quel che succede se mangi le castagne è incredibile

Siamo in piena stagione autunnale, approfittiamo dei suoi frutti per godere degli incredibili benefici della natura.

colesterolo e glicemia

Le castagne, ad esempio, riservano sorprese davvero inaspettate.

Ricche come sono di grassi omega3 e omega6, possono incidere significativamente sul quadro ematico, riducendo trigliceridi e colesterolo. Ma attenzione! Se soffrite di glicemia alta, meglio consumarle al mattino.

Cerchiamo di capire insieme come comportarci per tutelare la nostra salute godendo dei doni della terra. Curiose? Iniziamo!

Gli incredibili benefici delle castagne sul colesterolo.

Analizziamo meglio questo frutto tipicamente autunnale partendo dalla sua composizione.

Hanno un indice glicemico pari a 60, forniscono 174 calorie all’etto, sono povere di grassi, ma ricche di fibre in grado di conferire un immediato senso di sazietà.

Nello specifico il loro contenuto è pari a:

  • fibra, 4,7%
  • proteine, 3%
  • grassi, 1,7%
  • acqua 56%.
  • carboidrati 37%.

Questi ultimi in particolare, appartengono alla famiglia degli amidacei e agiscono a livello intestinale come una sorta di spezza fame. Apportano polifenoli e tannini, utili a combattere l’attacco dei radicali liberi. Abbassano la pressione sanguigna grazie alla presenza del potassio. Favoriscono il buon funzionamento cerebrale perché forniscono vitamine del gruppo B. Sono digeribili, ma ovviamente, previa cottura.

Proprio il loro alto contenuto di fibre agisce in modo tale da abbassare significativamente i livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue.

Non sono le sole però ad aiutarci in questo senso.

Uno studio della Canadian Medical Association Journal ha evidenziato che una porzione di 140 grammi di fagioli, ad esempio, permette di controllare il colesterolo cosiddetto “cattivo, LDL; cliccate qui per maggiori informazioni.

Giacché questi legumi sono ricchi di proteine vegetali, possono sostituire piatti più elaborati e grassi a base di carni con grandissimi benefici per il quadro ematico in generale. Approfittatene, quindi, quando volete depurarvi dall’interno.

E per la glicemia? Provate con le fragole, consumatele a fine pasto, ma non troppo mature e in una quantità inferiore ai 200 grammi. Non servitevene come spuntino perché, in questo caso, provocherebbero un picco glicemico.

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!