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Coronavirus: ecco come fare il tampone

Coronavirus: come si fa il tampone.

Pare proprio che l’Italia, assieme a Cina e Corea del Sud, sia al momento il Paese col maggior numero di contagiati da Coronavirus. La cosa dipende anche dal fatto che nel nostro Paese fin quasi dall’inizio della vicenda coronavirus si sono fatti molti più controlli sulla popolazione che da altre parti.

Più controlli, più contagiati; se una cosa non la cerchi, non la trovi nemmeno: facile da capire. E per cercare chi è positivo al virus occorre sottoporre le persone alla prova-tampone.

Vediamo di che si tratta.

Coronavirus: come si fa il tampone

Va detto innanzitutto che secondo le direttive del Ministero della Salute i tamponi sono riservati solo ai casi sintomatici, cioè quando la persona mostra almeno uno dei classici sintomi dell’influenza: febbre, tosse, difficoltà di respirazione.

Un secondo criterio di scelta è la zona di residenza o provenienza: va quindi sottoposto a tampone chi ha avuto contatti ravvicinati con chi è risultato positivo al tampone nei 14 giorni precedenti; chi è passato per gli 11 comuni della cosiddetta “zona rossa” o ha soggiornato in Cina; chi abbia soggiornato in una delle regioni del Nord dove si è registrata la maggior parte dei casi.

In ogni caso la decisione di eseguire il tampone non è automatica, spetta agli operatori vagliare ogni caso.

Si raccomanda di non precipitarsi al Pronto Soccorso ai primi sintomi: è vitale non intasare il sistema sanitario e oltretutto andare in ospedale significa esporsi a possibili contagi.

Se voi o un vostro caro mostrate i sintomi descritti, chiamate invece il numero di emergenza 1500: saranno loro a inviare personale sanitario a domicilio.

Come funziona

Il controllo consiste nel prelevare muco e saliva dalla gola del paziente con un tampone, appunto, che poi in pratica è un bastoncino cotonato, che poi viene protetto da uno speciale gel per la conservazione e inviato al laboratorio per l’analisi.

Il tampone non si paga, è a carico del Servizio sanitario nazionale. Il costo è più o meno di 50 euro, dei quali uno per il tampone e il resto per l’analisi di laboratorio.

I numeri da chiamare

Oltre al numero unico del ministero della Salute (il 1500: è gratis sia per fissi che per cellulari) o al 112 per le emergenze, Regioni e Asl hanno attivato altri numeri verdi.

Per esempio: Lombardia: 800.894545; Veneto: 800.462340; Toscana: 800.556060 (opzione 1), attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle ore 15.

Per Arezzo, Grosseto e Siena c’è il numero verde 800.579579 in lingua cinese e una casella di posta dedicata a chi rientra dalla Cina (rientrocina@uslsudest.toscana.it).

La Asl Toscana centro (Firenze, Prato, Pistoia, Empoli) e la Asl Toscana nord ovest (Pisa, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Viareggio) hanno altri due numeri dedicati, ovvero 055.5454777 e 050.954444.

Campania: 800.909699, attivo 7 giorni su 7, dalle 8 alle 20; Umbria: 800.636363.

Friuli Venezia Giulia, Province autonome di Trento e Bolzano e Piemonte, Liguria, Lazio, Sicilia, Puglia, Liguria, Marche (www.asur.marche.it), Sardegna, Molise, e Calabria non hanno un numero verde: per queste regioni occorre chiamare il 1500.

Abruzzo: Asl Lanciano-Vasto-Chieti: 800.860146; Asl Pescara: 333.6162872 e 118; Asl Teramo: 800.090147 e 0861.1992600; per tutte le altre zone il 118.

L’Emilia Romagna e Basilicata, infine, non hanno ancora numeri verdi, ma li attiveranno a breve.

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!