quando il picco del coronavirus

Coronavirus: quando ci sarà il picco epidemico? E quando finisce un’epidemia?

Coronavirus: quando ci sarà il picco? E quando finisce un’epidemia?

Coronavirus. I casi aumentano ancora, soprattutto in Lombardia. Non solo: aumentano anche in Europa e nel resto del mondo. Tranne in Cina, però, a quanto pare: segno che le drastiche misure di contenimento adottate dal regime hanno dato i loro frutti.

Da noi si sta forse raggiungendo il picco? Ed è possibile prevedere quando ciò si verificherà?

Ora, come ogni fenomeno naturale anche le epidemie possono essere studiate facendo ricorso a modelli matematici.

Si raccolgono i dati relativi a tutte le epidemie del passato (per lo meno di quelle per le quali ci sono più numeri: quindi quelle tra Ottocento e Novecento) e da quelle cifre si estrapolano le tendenze.

Abbiamo a disposizione dei modelli matematici e ci sono in giro anche alcune previsioni. Alcuni prendono a modello il caso cinese, altri altre epidemie. Il guaio è che ogni caso è particolare e non è facile estrapolare certezze che valgano in assoluto.

In altre parole, si possono fare previsioni ragionevoli, ma si tratta sempre di “vaticini” un po’ a spanne. Anche perché i risultati dipendono pure dal modello matematico che si sceglie.

Coronavirus: quando ci sarà il picco? E quando finisce un’epidemia?

Il picco si calcola sulla base del cosiddetto “tasso di contagiosità”, ovvero la capacità di ciascun positivo di contagiare altri: per il coronavirus cinese sta tra 2,5 e 3. Questo vuol dire che in media ogni persona positiva al virus ne può infettare da due a tre.

Sulla base di questo dato si possono fare previsioni adoperando modelli matematici più o meno dettagliati. Questi ci dicono che forma potrebbe avere la curva di sviluppo dell’epidemia con quel tasso di contagio.

Quello che si sta facendo adesso in Italia, con la misura straordinaria del sostanziale divieto di circolazione per tutti (tranne che in caso di necessità), è giustappunto ridurre al massimo la possibilità del contagio.

Questo si spera possa ridurre l’altezza del picco, cioè, in definitiva, il numero massimo di persone contagiate.

È anche fondamentale spostare il picco il più possibile in avanti nel tempo, così da dare modo al sistema sanitario di prepararsi. Si tratta in buona sostanza di spostare il picco il più in là possibile e di diminuire anche il numero totale dei contagiati.

Se a questo punto della lettura vi chiedeste se gli scienziati hanno in testa delle date, la risposta è sì, ovviamente, ma per il discorso fatto sopra (i modelli danno previsioni ragionevoli, ma hanno un intrinseco margine di errore) non sarebbe serio metterle nero su bianco.

In giro ci sono già troppi sconsiderati, meglio non offrire loro altre munizioni per far danni.

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!