Coronavirus: tre cure sperimentali sembrano funzionare, ecco i dettagli.

Coronavirus: in attesa del vaccino, ci sono già tre cure sperimentali.

Coronavirus. Lo sappiamo bene, per il momento contro questo virus che arriva dalla Cina non abbiamo vaccino e per ottenerne uno ci vorranno mesi, come minimo.

Tutto quello cui possiamo ricorrere, al momento, sono le consuete e testate terapie contro l’influenza.

Ricordiamo che la mortalità per coronavirus è stimata nel due per cento, il che significa che su cento persone che entrano in contatto col virus, solo due muoiono, mentre le altre guariscono. Bisognerebbe rammentarlo, prima di farsi prendere dall’isteria.

Le persone che guariscono molto spesso è perché o lo hanno fatto naturalmente oppure perché sono state curate con i normali protocolli anti-influenzali.

Ma naturalmente ci sono anche terapie sperimentali indirizzate proprio contro questo nuovo virus che arriva dall’Estremo Oriente.

Ribadiamo: al momento non ci sono cure mirate: la malattia si tratta come i normali casi di influenza.

Sulla base dei dati al momento disponibili, l’OMS, Organizzazione mondiale della sanità, ha ritenuto di suggerire una terapia antivirale sperimentale che è in corso di verifica anche allo Spallanzani di Roma.

Coronavirus: in attesa del vaccino, ci sono già due cure sperimentali

Questa terapia si basa su due farmaci. Da un lato il lopinavir, un antivirale fin qui adoperato per l’HIV e che ha dimostrato una certa efficacia anche contro i coronavirus (che sono una famiglia di virus).

Dall’altro il remdesivir, anch’esso un antivirale già impiegato per Ebola e potenzialmente attivo anche contro questa nuova infezione.

I due medicinali sono stati usati per curare i due cittadini cinesi, marito e moglie, e il ricercatore italiano ricoverati all’Istituto Spallanzani.

I tre pazienti dello Spallanzani

È da ricordare che dei due coniugi cinesi, il marito si è come si dice “negativizzato”, il che significa che è guarito dal coronavirus cinese, così come guarito è anche il ricercatore italiano.

Dall’istituto Spallanzani fanno sapere che questi due antivirali sono indicati dalla OMS come “i più promettenti sulla base dei dati disponibili”.

Cura col plasma

Va detto che in Cina sembra avere dato buoni risultati una terapia che impiega il plasma dei pazienti guariti.

C’è infatti almeno un caso documentato di un paziente infettato dal Covid-19 che è stato curato appunto col plasma sanguigno raccolto da persone guarite e che è guarito a sua volta ed è stato dimesso dall’ospedale della città di Wuhan, che come si sa è l’epicentro della diffusione di questo nuovo ceppo virale.

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!