Demetrio Albertini: vita privata, biografia, carriera sportiva, Instagram, moglie, figli e curiosità sull’ex calciatore

Scopriamo di più sulla vita privata dell’ex calciatore Demetrio Albertini.

Oggi dirigente sportivo, imprenditore ed opinionista tv, Albertini è stato in passato una bandiera del Milan e può a ragione essere annoverato fra i migliori giocatori che abbiano mai militato nello storico club rossonero.

Chiusa la carriera agonistica, Demetrio non è certo andato in pensione e si è reinventato in altre vesti.

Ecco qualche informazione che lo riguarda.

Chi è Demetrio Albertini: biografia, carriera sportiva e Instagram

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Brianzolo doc., Demetrio Albertini è nato a Besana il 23 Agosto del 1971 (Vergine).

A parte una parentesi che lo ha visto in prestito al Padova in Serie B nel 1990, la carriera calcistica di Albertini si è svolta interamente nel Milan.

Qui è entrato nel 1985 (giovanili) ed ha chiuso nel 2002.

Cinque scudetti, una Coppa dei Campioni, una Supercoppa UEFA e tre Supercoppe italiane sono lo straordinario bottino sportivo del centrocampista.

Oggi Demetrio Albertini è un dirigente sportivo, un imprenditore ed un opinionista tv.

Nel 2007 l’ex calciatore è diventato vicepresidente della Federcalcio, mentre qualche anno dopo, per la presidenza, gli si preferì Carlo Tavecchio.

Se lo cercate su instagram cliccate sul link.

Vita privata, moglie, figli e curiosità

Demetrio Albertini è sempre stato un uomo riservato e non certo un protagonista del gossip.

Sulla sua vita privata e sentimentale sappiamo l’essenziale.

Nel 1996 ha sposato la modella Uriana Capone, figlia dello sceneggiatore Gino.

Dal matrimonio sono nati due figli, Federico e Costanza.

Anche Federico, esattamente come il celebre genitore, è uno sportivo, ma si cimenta nella scherma e nel basket.

A proposito di questa scelta e, in generale, della sua famiglia, Albertini dichiarò tempo fa: “Da sportivo devo riconoscere che in lui c’è molta passione, passione da vero sportivo. Il fatto che non giochi a calcio lo vedo come un bicchiere mezzo pieno, visto che non deve sostenere il paragone con suo padre. Mia mamma, quando ero ragazzino e mi allenavo a Milano, mi accompagnava 3 volte alla settimana con i mezzi pubblici. La famiglia mi ha trasmesso il senso del sacrificio, l’importanza di un lavoro e di un impegno costante, mi ha fatto capire che nella vita spesso sono necessarie le rinunce per riuscire a raggiungere i propri obiettivi”.

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!