Falso olio extravergine d’oliva: ecco cosa c’è da sapere
Correva l’anno 2015 quando alcune aziende produttrici furono coinvolte nello scandalo del falso olio extravergine di oliva. Vendevano l’olio come EVO sebbene invece fosse olio vergine.
La storia del falso EVO
In quel periodo la produzione italiana era particolarmente in difficoltà a causa della Xylella (un parassita che provoca il disseccamento delle piante di ulivo) così per produrre l’olio acquistava olive dall’estero.
L’immissione sul mercato del falso olio Evo non passò inosservata. La Tv svizzera italiana Patti chiari fece eseguire da esperti nominati dal COI (Consiglio Olivicolo Internazionale) un test per comparare la genuinità di 12 bottiglie. Il risultato fu che in alcune mancava completamente il requisito di legge per etichettare l’olio come extravergine di oliva. Anche il comitato di assaggio ufficiale dell’olio DOP Chianti in Toscana eseguì lo stesso test ottenendo i medesimi risultati.
La normativa vigente prevede severissimi parametri per etichettare un olio come EVO. “La meridiana dei difetti deve essere pari a zero e il gusto praticamente perfetto” e i test analizzarono appunto le proprietà organolettiche dei prodotti nonché gli eventuali difetti sensoriali percepibili dal gusto e dall’olfatto.
Nove marchi italiani vennero declassati da EVO a olio vergine. Nel 2016 ci fu la prima condanna: la LIDL si ritrovò a pagare una multa di 550 mila Euro per pratica commerciale scorretta riguardante appunto la vendita di un falso EVO, il Primadonna. La società spagnola Deoleo, proprietaria del Marchio Bertolli, Sasso e Carapelli, subì una multa di 300 mila Euro per gli stessi motivi.
Falso olio extravergine d’oliva: I Marchi coinvolti
Nel 2015 i marchi coinvolti nello scandalo furono i seguenti
- Antica Badia;
- Bertolli;
- Carapelli;
- Coricelli;
- De Cecco classico;
- Filippo Berio;
- Primadonna (sebbene successivamente abbia passato il test);
- Santa Sabina;
- Sasso;
- Olivana e M-Budget (non commercializzati in Italia).
Tornando al 2020. Quali sono i marchi migliori?
Fortunatamente dal lontano 2015 di tempo ne è passato e molti marchi, anche grazie alle sanzioni ricevute, hanno alzato il loro standard qualitativo. L’associazione italiana Altroconsumo ha testato 30 marchi di oli di oliva EVO, qui di seguito vi riportiamo una classifica con i migliori, quelli di media qualità e i peggiori.
I migliori
Come vedete tra i migliori troviamo De Cecco olio EVO da olive 100% italiane, Olio Agride e Molini EVO biologico. Ma anche l’olio EVO Esselunga, l’olio EVO Conad e il De Cecco EVO classico hanno ottenuto ottimi risultati.
Qualità media
Negli oli di buona qualità invece troviamo Costa D’oro – il grezzo 100% italiano, Olio EVO Dante e l’olio Bertolli che si guadagna l’etichetta di miglior acquisto per il rapporto qualità/prezzo. Anche l’olio Sasso Classico, l’olio Sagra classico e l’olio Farchioni hanno ottenuto un buon punteggio.
Qualità bassa
Per finire, tra gli oli di bassa qualità, troviamo l’olio Auchan, l’olio Carrefour e l’olio Cirio, ma anche Frantoio la rocca (eurospin), Pietro Coricelli e F.LLI Carli sono risultati di qualità scarsa purtroppo.
Articolo revisionato dalla Biologa Nutrizionista Maria Di Bianco