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A picture of a young happy woman eating cherries in the garden

Fate questo quando addentate la prima ciliegia della stagione.

È una tradizione antica, ancestrale e benaugurante: fate questo quando addentata la prima ciliegia di stagione. Sì, ma cosa? Calma, una passo alla volta perché sono molte le superstizioni a tavola e siamo certe che non le conoscete tutte. Alcune sono note, altre no, ma fanno tutte parte della nostra storia e tutte affondano le radici nella cultura popolare, tutte sono legate a motivazioni empiriche che con il passare degli anni hanno acquisito valenza scaramantica.

Una su tutte: non sedetevi in 13 a tavola! Perchè? Se pensate che la motivazione sia legate all’ultima cena di Gesù, al tradimento e alla crocefissione, vi sbagliate. In verità le origini sono legate alla mitologia scandinava. Erano 12 le divinità riunite intorno ad un banchetto, Loki il dio degli inganni e della discordia, non era stato invitato. Quando scoprì il torto subito, si vendicò scatenandosi contro Balder, il dio della pace, suo fratello, e lo uccise in battaglia. Ora che è tutto più chiaro, non sedetevi ad una tavolata se siete in 13: o invitate un ospite in più, o apparecchiate per 14 persone, comunque.

Ma quali sono le ragioni sottostanti alle attuali credenze? Curiose? Iniziamo!

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L’olio e il pane

Attenzione a non rovesciare l’olio, è un alimento prezioso e la superstizione è legata al fatto che fin dai tempi dei Sumeri questo alimento era frutto di sacrifici e fatica. La sua produzione nasce nel 3.500 a.C. presso i Sumeri, si estende poi in Egitto, in Babilonia e presso i Greci. Da qui approda in Italia. Gli accordi tra i proprietari terrieri e i coltivatori agricoli prevedevano che il prodotto appartenesse ai latifondisti, ai contadini non restavano che pochi decilitri. Ecco allora che rovesciarlo accidentalmente era motivo di sventura, ma immediata, uno spreco inutile! Per allontanare la sfortuna, però, bastava gettare sulle chiazze del sale per creare una croce immaginaria a protezione personale.

Non mettete mai il pane capovolto sulla tavola. Per i cristiani si tratta di rispetto in quanto rappresenta il “Corpo di Cristo” e va maneggiato con cura e amore.

Esiste, però, anche un motivo storico. Siamo sempre nel Medioevo, per la precisione in Francia, nel 1.400 sotto al regno di Carlo VII: Era in vigore la macabra pratica della decapitazione per i colpevoli di reati esecrabili, ma non esisteva ancora la ghigliottina e le operazioni erano effettuate a mano dai boia. I panettieri, indignati da una professione ritenuta crudele e spietata, riservavano loro il pane peggiore. Il re emanò una legge a loro tutela, chiedendo espressamente ai panificatori di trattare tutta la popolazione alla stessa maniera, pena, diventare loro stessi la prossima vittima del boia. Così i panettieri adottarono l’usanza di consegnare loro il pane capovolto in gesto di sfregio.

A tutto si ovviò solo quando fu inventato il cappuccio per i boia: con il volto coperto erano irriconoscibili e tornavano ad essere rispettati dal popolo.

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Fate questo quando si tratta di vino a tavola

Strano, ma vero, invece, versare vino accidentalmente sulla tavola porta bene! Forse perché le bottiglie vengono utilizzate per inaugurare una nave, per accogliere l’anno nuovo, per richiamare prosperità. In ogni caso, se rovesciate qualche gocci sulla tovaglia, inumiditevi un dito e picchiettatelo sul collo, quasi fosse un profumo… la dea bendata vi ripagherà!

Occhio, però, a come ve lo versano nel bicchiere! I più sanno che il gesto di offrire il palmo della mano nell’atto è deprecabile, tanto da prendere il nome di “versare alla traditoria”. E qui nuovamente dobbiamo fare un excursus storico: nell’Antica Roma non erano poche le morti sospette, per avvelenamento e avvenivano per la maggior parte delle volte durante i brindisi. Era in circolazione, a quei tempi, un anello concavo con coperchio semovibile. Spesso era lì che si conservava il veleno, bastava aprirlo e versare un calice di vino per farlo ricadere nel liquido e uccidere il malcapitato, il tutto utilizzando la bottiglia come schermo per coprire il delitto agli occhi della vittima.

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Nel Medioevo, fu Lucrezia Borgia, secondo le tradizioni, a servirsi di questo sotterfugio per eliminare i suoi nemici. Per scongiurare possibili tradimenti fatali, allora si ovviò con una tradizione assai particolare: ogni commensale doveva versare un po’ del suo vino nel bicchiere di colui che gli sedeva accanto e così via fino a fare il giro della tavolata. In questo modo, tutti si sentivano potenziali vittime o al sicuro da un attentato alla loro vita, a seconda dei casi, ovviamente!

Sempre a proposito di vino, fu proprio in quel periodo che nacque la tradizione di brindare rigorosamente guardandosi negli occhi. In questo modo, gli astanti potevano dichiararsi onestà soprattutto perché nel toccarsi reciprocamente i bicchieri le gocce di vino potevano trasferirsi da uno all’altro. E nel caso fossero stati avvelenati, il male sarebbe stato comune.

 

Fate questo quando mettete la tovaglia bianca

Ricordatevi sempre di togliere la tovaglia bianca al termine di pranzi o cene, anche se siete distrutte. Nell’immaginario popolare, ricorda il velo funebre appoggiato sul volto dei cadaveri e porta sfortuna. Va riposta subito dopo il banchetto.

E ancora evitate di sedervi con il piede del tavolo tra le gambe, o, si dice, non vi sposerete!

Non passate il sale di mano in mano. Appoggiatelo sulla tavola accanto a chi ve lo ha chiesto! Perché? Sembra che Giuda ne avesse rovesciato un po’ poco prima di tradire il Cristo proprio passandolo di mano in mano. Per non correre il rischio, vi basterà porlo con attenzione difronte al piatto di colui che lo desidera.

Occhio anche a incrociare le posate; oltre a rimandare la mente e il ricordo alla crocefissione, secondo una tradizione francese, porterebbe al litigio con qualche commensale. Nel dubbio… sistematele parallele anche una volta finito il pasto.

Fate questo quando addentate la prima ciliegia e non solo!

E dulcis in fundo, veniamo alla pratica da adottare quando addentate la prima ciliegia di stagione o una primizia. Ricordatevi sempre di esprimere un desiderio… si avvererà durante l’anno! Parola della tradizione popolare, per una volta, un buon auspicio…

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Queste idee valgono oro… Altro che lattine!