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Lifestyle

Filomena, sfigurata con l’acido da suo marito: “L’ha voluto lei, lo rifarei”

Ancora oggi, ogni giorno almeno una donna viene violentata o molestata da un uomo. Purtroppo non sono sempre sconosciuti, ma sono mariti, fidanzati, uomini che giurano di amare. Una donna che è stata testimone di una violenza tragica ed atroce, è Filomena Lamberti. In una puntata di “Amore Criminale” ha raccontato la sua terribile storia. Filomena  ha subito molte violenze da parte di suo marito, ma questo non bastava, è stata sfregiata con l’acido in piena notte. Suo marito è stato in carcere per poco tempo e oggi si dichiara tutt’altro che pentito.

Amore Criminale” è un programma Rai condotto da Veronica Pivetti, parla proprio della violenza e dei maltrattamenti sulle donneFilomena Lamberti ha raccontato così la sua storia. La donna è stata sposata per più di 30 anni con un uomo molto violento, geloso, possessivo che non la faceva uscire di casa o parlare con le amiche.

La picchiava, l’aggrediva verbalmente e il fatto che la donna non fosse dipendente economicamente, ha fatto sì di non cercare aiuto e ribellarsi. Purtroppo quando ha deciso di farlo è stato troppo tardi.

I due si sono conosciuti quando lei aveva solo 16 anni ed è stato amore a prima vista, Vittorio è stato il suo primo fidanzato e non riusciva a staccarsi da lui.  Dopo un anno di fidanzamento lui decise di lasciarla e Filomena cercò di togliersi la vita. I genitori di Filomena erano contrari alla loro relazione ma la donna cercò in tutti i modi di portarla avanti. Gli anni passano e Vittorio iniziò a bere e ad ubriacarsi e ad essere violento nei confronti di Filomena, per cose stupide veniva picchiata e a 21 anni rimane incinta. Filomena decide di avere il bambino con la speranza che questa bella notizia lo cambi. Ma purtroppo non fu così. Nascono altri due figli e Filomena continuava a subire le violenze fisiche e verbali senza fare niente. La sua più grande paura era che, non essendo dipendente economicamente, le avrebbero tolto i figli.

La donna non poteva fare niente, ne truccarsi, né uscire, né parlare con le amiche, né usare il computer. Un giorno Filomena si iscrive su Facebook per riprendere i rapporti con sua cugina ed è stato in quel momento che Vittorio perse le staffe, ma la donna reagì a modo suo, ovvero, truccandosi, mostrandosi con abiti più femminili in pubblico e così via.

Nel 2011, Filomena ha chiesto il divorzio a suo marito e il 28 maggio alle 4:00 del mattino, Vittorio si è voluto vendicare. Mentre Filomena stava dormendo le ha versato sul volto una bottiglia di acido solforico, le sue ultime parole sono state: “Guarda che ti do”.

Vittorio le aveva nascosto le chiavi dell’auto per impedire che la moglie potesse scappare o cercare aiuto e persino andare al pronto soccorso. Filomena, quando è arrivata in ospedale ha lottato per alcune settimane tra la vita e la morte.

Durante la sua testimonianza ha dichiarato: “Due erano le scelte. O andare avanti o aprire il balcone e farla finita. E io ho scelto di andare avanti, di andare avanti e riprendermi la mia vita. Ero stanca, stanca, stanca…”.

Filomena è riuscita ad andare avanti anche se sul suo corpo porta con sè i segni di quella terribile tragedia. Vittorio è stato condannato per lesioni personali a 18 mesi di prigione, ma ne ha scontati solo 15.

La donna non ha ricevuto dall’uomo nessun risarcimento o mantenimento perché risulta nullatenente. l’inviata di Le Iene ha intervistato Vittorio nella pescheria in cui lavora e l’uomo non si è mostrato per nulla pentito, anzi, ha gridato  “L’ha voluto lei“, e lo rifarebbe ancora.

Oggi Filomena, ha dichiarato: “Vivo con la mia identità violata. Io oggi vivo, per 32 anni ho sopravvissuto”.

Filomena ha poi lanciato un messaggio a tutte le donne: “A me non è stata fatta giustizia. Io non sono stata mai ascoltata e mai vista da nessuno. La Filomena di oggi, la prima cosa che direbbe alla Filomena di ieri è di amarsi un po’ di più. Per me questa è una nuova vita. La mia identità è stata violata ma è anche la vita di una donna libera. Lui vedeva amanti ovunque, era tutto tabù. Bisogna denunciare alla prima forma di violenza. Alla prima forma di violenza bisogna dire ‘no’ e lasciarlo”.

Maria

Classe 1966, vanta una storica esperienza nella realizzazione di video tutorial e guide legate al mondo del fai da te e del riciclo creativo. Nel 2018 ha deciso di fondare il proprio portale di informazione relativo ai temi a lei tanto cari, col fine nobile di limitare gli sprechi e foraggiare il riuso creativo.

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