Il bambino col pigiama a righe: Ecco la storia che ci insegna l’amore senza ideologie

Il bambino con il pigiama a righe (The Boy in the Striped Pyjamas) è un film diretto da Mark Herman nel 2008. Si tratta dell’adattamento per il cinema di un romanzo di John Boyne.

Il film racconta la storia di un’amicizia che nasce tra due bambini al di là delle divisioni dettate dalle ideologie e dagli odi degli adulti, perché sotto le etichette che amiamo così tanto appiccicarci gli uni agli altri in fondo siamo tutti uguali.

Bruno è un bambino tedesco di otto anni. È un tipo curioso, intraprendente e desideroso d’avventura. La sua città è Berlino, la capitale del Reich. Suo padre, Ralf, è un ufficiale nazista. Il resto della famiglia è composto da sua madre Elsa, sua sorella Gretel e da una giovane ragazza di servizio, Maria.

Dopo che il padre viene promosso, Bruno è costretto a lasciare Berlino e a trasferirsi in una casa di campagna insieme alla famiglia.

Poco dopo il suo arrivo, il bambino per caso scopre che vicino alla sua nuova abitazione c’è un campo di concentramento.

Nel passaggio dalla città alla campagna, la vita di Bruno cambia drasticamente. Per un bambino di città in campagna non succede mai niente e lui si annoia a morte. Per passare il tempo il ragazzino comincia a esplorare i dintorni della sua nuova casa e dai e dai scopre un passaggio che porta fino ai confini del campo di concentramento.

Lì conosce Shmuel, un bambino ebreo della sua stessa età. Tra i due ragazzini c’è la barriera del filo spinato, e anche quella dei discorsi sentiti dagli adulti, ma Bruno non è un tipo che si fa condizionare facilmente.

Tra i due nasce una profonda amicizia, benché in realtà non possano quasi neppure toccarsi, divisi come sono dalla recinzione del campo.

Un giorno, dopo aver saputo che la sua famiglia dovrà trasferirsi un’altra volta, Bruno decide di passare dall’altra parte del filo spinato…

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!