Il mito della Fenice: leggenda, simbologia e significato

Il mito della Fenice: leggenda, simbologia e significato. Nella mitologia greca la fenice è un uccello che si rigenera ciclicamente o che, a seconda dei racconti delle varie tradizioni, rinasce dalle proprie ceneri.

La versione più comunemente conosciuta e accettata del mito parla di un uccello associato al sole che rinasce dalle ceneri del suo predecessore.

Secondo alcune fonti la fenice muore in uno sfavillio di fuoco e fiamme, mentre altre tradizioni parlano di un essere favoloso che semplicemente muore e si decompone, salvo poi rinascere di nuovo. Secondo alcuni la fenice vivrebbe per cicli di cinquecento anni.

Gli autori antichi che maggiormente hanno contribuito a tramandare il mito della fenice sono Erodoto, Lucano, Plinio il Vecchio, Ovidio e Isidoro di Siviglia.

Più che altro per assonanza, nell’antica Grecia e anche a Roma il mito della fenice è stato associato alla Fenicia, la regione del Mediterraneo oggi chiamata Libano, nei tempi antichi famosa, tra l’altro, per il fatto che vi si produceva una costosissima tintura purpurea ricavata da un mollusco. Di qui, probabilmente, la credenza che la fenice fosse di colore rosso.

Volta a volta la fenice è passata a rappresentare concetti anche molto differenti, come per esempio il sole, il rinnovamento in generale, il tempo, la trasmigrazione delle anime (metempsicosi), l’impero romano, la resurrezione di Cristo, la vita nel Paradiso, Gesù Cristo e via dicendo.

Il mito della Fenice: leggenda, simbologia e significato

Nei tempi classici l’opinione corrente era che la fenice rimandasse a un’origine egizia.
Nell’Ottocento le supposizioni degli archeologi sembrarono trovare conferma nella scoperta che gli antichi egizi a Eliopoli veneravano Bennu, un uccello del sole che per molti aspetti fu considerato simile alla sua controparte greca.

Va detto però che le fonti egiziane al riguardo sono abbastanza problematiche e si prestano a molte interpretazioni differenti.

Tra l’altro alcuni studiosi hanno pure ipotizzato che la tradizione egizia possa essere a sua volta stata influenzata da quella greca.

Ci sono decisamente poche certezze su quale fosse l’aspetto della fenice. Alcuni dicono che fosse sempre maschio. Erodoto e Plinio la descrivono di dimensioni simili a un’aquila, mentre Lattanzio dichiara che era più grande, addirittura più di uno struzzo.

Non c’è neanche bisogno di dire che è proprio a questo animale mitico che è intitolato il teatro lirico più importante di Venezia.

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!