“Infezione da piscine”, crampi e vomito e diarrea: criptosporidiosi ecco cos’è

La chiamano “infezione da piscina” e come dice il nome la potete prendere se frequentate posti in cui ci sono molte persone e molta acqua, come appunto le piscine.

In termini tecnici si chiama criptosporidiosi ed è una malattia parassitaria provocata da un protozoo, il Cryptosporidium appunto. Può colpire l’intestino e anche il tratto respiratorio sia nei soggetti con un sistema immunitario sano che in quelli con sistema immunitario compromesso.

Ne sono sintomi principali diarrea e tosse. Nei soggetti immunodepressi i sintomi si possono manifestare in maniera particolarmente grave e la malattia può anche portare alla morte.

Si diffonde soprattutto per via oro-fecale, molto spesso attraverso acque contaminate: è quindi più probabile prenderla in zone del mondo non dotate di un buon sistema di eliminazione delle deiezioni umane e animali (ovvero le fogne), tipicamente laddove non c’è una netta separazione tra acque bianche e acque nere.

Di recente sembra ne sia stata dimostrata la trasmissione anche attraverso cellule epiteliali, capelli e indumenti infetti.

Il Cryptosporidium di solito vien isolato nei pazienti positivi all’hiv che presentano diarrea. Va detto che la malattia fu identificata solo nel 1976, ma ciò non toglie che si tratti della più comune infezione trasmessa attraverso acque contaminate.

È diffusa in tutto il mondo, con percentuali che nei Paesi sviluppati possono arrivare fino al due per cento della popolazione, mentre in quelli in via di sviluppo possono toccare anche il trenta per cento.

In alcuni soggetti la malattia può non manifestare alcun sintomo, ma in altri pazienti con sistema immunitario integro può dare gastroenterite.

Nei pazienti immunodepressi, invece, tra i sintomi c’è la diarrea grave, che può essere coleriforme e rendere necessari molti mesi di alimentazione per via parenterale.

Trattamento. Il trattamento sintomatico della criptosporidiosi comprende la somministrazione di fluidi, la ricostituzione degli elettroliti, la somministrazione di antidiarroici.

Nei soggetti con sistema immunitario sano, per solito ci sono brevi (non più di due settimane) periodi di diarrea che possono richiedere un trattamento sintomatico e che si concludono con una remissione spontanea. In certi casi può essere necessario somministrare medicinali antiparassitari.

Nei soggetti immunodepressi (per esempio malati di Aids) la malattia può guarire con molta lentezza o anche non guarire affatto. In questi pazienti spesso causa una forma persistente di diarrea associata a una accresciuta incapacità di assorbire i nutrienti attraverso l’intestino.

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!