Per apprendere come funziona il nostro organismo gli scienziati spesso impiegano degli animali che mostrano dei tratti fisiologici simili ai nostri. Uno di questi animali, per esempio, è un particolare fringuello di origine australiana, lo “zebra finch”. È stato scelto per la ricerca di cui stiamo per parlare perché il suo sviluppo vocale è molto simile a quello umano.
L’esperimento condotto da un gruppo di neuroscienziati dell’Università del Texas ricorda un po’ alla lontana la vicenda di “Inception”, il film di Christopher Nolan in cui si parla di idee “innestate” artificialmente nella mente delle persone (sogni dentro sogni dentro sogni…): in questo caso l’innesto è consistito nell’impianto di false memorie di melodie che gli uccellini non avevano mai sentito prima.
Secondo Science Alert questi ricercatori hanno adoperato l’optogenetica, una tecnica di controllo dei tessuti viventi basata sulla luce, per attivare determinati circuiti neuronali nei cervelli degli uccellini.
“Illuminando” i neuroni con impulsi di luce con un dato ritmo e per un dato tempo, i ricercatori sono stati in grado di codificare delle specie di “memorie” acustiche nei cervelli degli animaletti. Il tempo per il quale i neuroni venivano attivati corrisponde alla lunghezza delle note che i fringuelli sono stati poi in grado di “ricordare” e riprodurre.
I fringuelli usati per l’esperimento di solito imparano a cantare dai genitori e dagli altri adulti e s’è visto che questo processo di apprendimento comincia addirittura quando sono ancora nell’uovo.
In questo esperimento è stata la luce ad assumere il ruolo degli adulti, inducendo i fringuelli a ricordare una melodia che non avevano neanche sentito.
Questo studio è il primo del suo genere a dimostrare che nel cervello degli uccelli, e anche in quello degli esseri umani, ci sono regioni deputate alla codifica di comportamenti imitativi.
L’esperimento, in altre parole, potrebbe gettare nuova luce su come noi umani apprendiamo il linguaggio, un processo che ha luogo essenzialmente per imitazione.