La rabbia: Una delle maggiori cause di infarti e ictus!

Scoppi d’ira improvvisi possono mettere a rischio la salute del nostro cuore, aumentando il rischio di infarto del miocardio.

Si tratta, molto in sintesi, della conclusione di un studio pubblicato di recente sulla rivista dell’associazione americana dei cardiologi, Circulation, a firma Elizabeth Mostofsky, Elizabeth Anne Penner e Murray A. Mittleman.

Più precisamente, scrivono gli autori, «uno stress psicologico a breve termine è associato ad una immediata risposta fisiologica e può portare a un transitorio aumento della possibilità di eventi cardiovascolari».

Lo scopo dello studio è stato di determinare se brevi scoppi di rabbia possano innescare un infarto acuto del miocardio, sindrome coronarica acuta, ictus ischemico o emorragico o infine aritmia ventricolare.

Lo studio è consistito in una meta-analisi, cioè in una sistematica valutazione complessiva e comparativa di altri studi condotti sulla materia.

In altri termini si è trattato di vedere se da questi studi emergesse una più elevata possibilità di infarti, ictus o disturbi del ritmo cardiaco come conseguenza di improvvisi e violenti scoppi d’ira in soggetti già affaticati e in situazioni della vita quotidiana.

In particolare lo studio ha considerato nove studi per un totale di 4546 casi di infarto del miocardio, 590 casi di ictus ischemico, 215 di ictus emorragico, 462 di sindrome coronarica acuta e 306 di aritmia.

Dalla ricerca si è in buona sostanza concluso che, a dispetto della eterogeneità degli studi presi in considerazione, si può affermare che nelle due ore successive a uno scoppio di ira ci sia un comprovato aumento di eventi cardiovascolari di vario tipo (infarto, ictus aritmie, sindrome coronarica).

Che fare a fronte di queste conclusioni?

Se avete precedenti di malattie cardiache o se soffrite di pressione alta, fatevi controllare periodicamente e prendete con regolarità le vostre medicine.

E naturalmente, nei limiti del possibile, cercate di evitare situazioni di stress. Questo ovviamente vale per tutti, anche per le persone che non hanno precedenti per malattie di cuore.

Fonte: Fondazione Veronesi

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!