La ricetta della tradizione contadina: le crescentine o tigelle emiliano-romagnole.
Qualcuno le chiama anche tigelle, ma il nome è improprio (è la parte per il tutto), perché si riferisce alla “padella” in cui vengono cucinate piuttosto che alla pietanza vera e propria. La quale pietanza, invece, si chiama crescentina.
È un piatto tradizionale emiliano, del modenese, ma ormai è diffuso in tutta la regione.
Qui di seguito ti presentiamo la ricetta di questa bontà della Bassa padana.
La ricetta della tradizione contadina: le crescentine o tigelle emiliano-romagnole
Gli ingredienti
Gli ingredienti necessari sono: mezzo chilo di farina; 200 grammi di panna; 25 grammi di lievito; 150 millilitri di latte (dei quali 50 millilitri per sciogliere il lievito e 100 per la farina); un pizzico di sale.
Il procedimento
In primo luogo occorre disporre la farina su un piano di lavoro nella classica fontana. Dopodiché si scioglie il lievito con 50 millilitri di latte, a temperatura ambiente, poi si versa il tutto al centro della fontana e quindi si incomincia a impastare con le mani.
In seguito va aggiunta la panna e in caso anche altro latte. Bisogna andare avanti a impastare fino a che non si ottiene una massa vellutata, compatta e omogenea. Il passo successivo è porre l’impasto in una ciotola e lasciarlo da parte a lievitare per almeno un paio d’ore.
Passato questo lasso di tempo, bisogna riprendere l’impasto e lavorarlo di nuovo per formare delle specie di “palline” all’incirca di una quarantina di grammi ciascuna.
Fatta questa operazione, mettete da parte le “palline” per una ventina di minuti, affinché lievitino di nuovo. Poi le riprendete e le schiacciate o con le mani o con un mattarello. Bisogna che da ogni “pallina” ricaviate un cerchio di un sette o otto centimetri di diametro. Con le dosi indicate dovreste ottenere circa una ventina di crescentine.
A questo punto mettete sul fuoco una padella antiaderente, la ungete con del lardo (ne basta molto poco) e ci mettete a cuocere le crescentine. Dovranno andare circa dieci minuti per parte.
Sono pronte quando acquistano una bella doratura da tutti e due i lati. Vanno servite in tavola ben calde, accompagnate da affettati, marmellata, formaggi, miele e mostarde.