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Le scarpe di Lil Nas X: il caso delle “Satan shoes”, MSCHF vs. Nike

Dal Paradiso all’Inferno. Dopo le “Jesus shoes”, MSCHF Product Studio Inc. (brand artistico e provocatorio di Brooklyn) ha realizzato le scarpe di Lil Nas X: le “Satan shoes”.

Di cosa parliamo e chi è Lil Nas X? Facciamo un po’ di chiarezza: tale marchio, in collaborazione con il rapper americano Lil Nas X, ha prodotto un paio di scarpe, modificando il modello Nike, personalizzandolo e rendendolo “satanico”.

Un paio di scarpe, in edizione limitata, che hanno creato non poche perplessità, tanto che il colosso delle più famose scarpe sportive, Nike, ha agito legalmente contro Lil Nas X e MSCHF.

Le “Satan shoes”

Quali sono gli elementi ricorrenti che richiamano il Diavolo?

Le scarpe di Lil Nas XLil Nas X che presenta le “Satan shoes”

Innanzitutto, il numero 666 che riprende la simbologia satanista e richiama “il numero della Bestia” (preceduto da un numero progressivo che identifica il paio di scarpe).

A seguire, un medaglione che rappresenta una stella a cinque punte, ripresa anche all’interno e anch’essa indica l’invocazione satanica.

La “linguetta” sulla parte anteriore delle scarpe raffigura una croce rovesciata (nella prassi simboleggia l’Anti – Cristo ).

Proseguendo, alla base della scarpa, è riportata la seguente dicitura “Luke 10:18” che fa riferimento al versetto del Vangelo di Luca, nel quale si menziona il Diavolo.

Per non parlare di un elemento significativo: all’interno dei cuscinetti ammortizzatori sembrano essere contenuti, a detta del brand, del liquido rosso miscelato con una goccia di sangue umano. Dite la verità, fa un po’ impressione saperlo, vero?

Infine, banalmente, i colori nero e rosso che rappresentano il mondo dell’Inferno.

Le scarpe di Lil Nas X: la causa legale di Nike

Le scarpe di Lil Nas X sono state modificate, partendo dal modello Nike Air Max ‘97 e vendute senza il benestare dell’Azienda.

Infatti, quest’ultima, a seguito di alcune critiche che l’accusavano di incitamento al satanismo, si è dichiarata esente da questo progetto e ha intentato una causa contro MSCHF e Lil Nas X per aver trasformato e reso un modello Nike dal significato “deviante”.

Logo del brand Nike

Una preoccupazione sentita anche dal Governatore del South Dakota, Kristi Noem che si mostra turbata per l’impatto che potrebbe avere sui ragazzi. Si riporta una frase che può far riflettere sulla percezione dei giovani e vi lascio il link che rimanda al suo post su Twitter: “I nostri ragazzi hanno detto che questo tipo di prodotto è, non solo OK, bensì esclusivo”.

L’esclusività è data dal fatto che sia una “limited edition” o un tipo di prodotto poco usuale, visto il tema rappresentato? Potremmo essere d’accordo ma ciò non toglie la perplessità per quanto il “tono provocatorio” sia coerente con il mood di MSCHF.

La Nike ha vinto la causa, ottenendo il blocco delle vendite delle scarpe di Lil Nas X.

Lo “statement” di MSCHF

Tale brand, il 1 aprile 2021, ha rilasciato una dichiarazione (di cui si riporteranno alcuni stralci significativi e il link se volete leggerlo in originale):

“ MSCHF è un collettivo di arte concettuale per interventi che coinvolge il capitalismo tecnologico, della moda artistica in vari e spesso inaspettati mezzi.

[…] Oltre a un anno fa, abbiamo lanciato le “Jesus shoes”. Come un’opera d’arte speculativa, queste scarpe fondono la cultura della collaborazione tra celebrità e il culto del brand con il culto religioso, creando così una linea di oggetti d’arte in edizione limitata.

[…] Il lancio della settimana scorsa, delle “Satan shoes” in collaborazione con Lil Nas X è la stessa cosa. […] E’ arte creata per persone che osservano, ci speculano, acquistano e possiedono. […] Chi è la Nike per censurare queste e non le altre?

Satana, come Gesù, è un canone storico – artistico, dal Rinascimento all’epoca di Milton. […] Non siamo affiliati con la Nike […] Non vediamo l’ora di collaborare con la Nike e che si risolva questo caso nel modo più rapido possibile”.

MSCHF fa appello alla libertà d’espressione e al talento dei suoi artisti come di altri, visionari e anticonformisti.

Nulla da obiettare, l’arte deve essere libera ma attenzione a certi limiti,  imposti dalla società e dal sentire comune, nonché di responsabilità legale.

Voi cosa ne pensate?

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!