Leo Messi ha aiutato a costruire il più grande centro di oncologia pediatrica d’Europa: un gesto di grandissima umanità per chi è in difficoltà

Magari lo ha fatto solo per ragioni fiscali e di immagine (ha avuto i suoi bravi guai col fisco spagnolo), ma quali che siano le sue motivazioni, il gesto di Leo Messi è di quelli degni di lode e di menzione.

Grazie alle sue più che sostanziose possibilità economiche, infatti, il fuoriclasse argentino ha contribuito alla costruzione del più grande centro europeo per il trattamento dei tumori infantili.

Attraverso la sua fondazione, la Leo Messi Foundation (l’anno scorso al centro essa stessa di polemiche per questioni fiscali), il 32enne goleador originario della città argentina di Rosario ha contribuito alla raccolta di 33 milioni di euro, che sono stati interamente devoluti a questa nobilissima causa.

E c’è da dire che la campagna di raccolta fondi prosegue, rivolta anche a chi non ha le stesse possibilità finanziarie di Messi, che nel 2016 si è portato a casa la bellezza di quaranta milioni di euro solo di stipendio.

Il nuovo centro per il trattamento delle neoplasie infantili si chiamerà “SJD Pediatric Cancer Center” e troverà ospitalità dentro all’ospedale barcellonese San Joan de Déu.

Se tutto va secondo i piani, il nuovo reparto oncologico dovrebbe aprire i battenti entro il 2020.

La simbolica prima pietra è stata collocata a ottobre del 2018 nel corso di una solenne cerimonia intitolata “Para los valientes” (“Per i coraggiosi”), alla presenza di tutti quanti hanno contribuito a finanziare l’impresa, Leo Messi compreso.

È da notare che a quella data mancavano ancora due milioni e settecentomila euro per raggiungere la quota necessaria alla partenza del progetto, che era di trenta milioni.

Come non era difficile immaginare, la quota sostenuta dal calciatore è stata quella di gran lunga maggioritaria e per questo il prestigioso ospedale catalano ha voluto ringraziarlo pubblicamente.

In quanto “socio fondatore”, la Fondazione Leo Messi farà anche parte di quello che il sito in lingua inglese dell’ospedale San Joan de Déu chiama “advisory council”, e cioè un consiglio destinato a sovrintendere alle attività del centro.

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!