Non è una casa di riposo, ma più che altro una casa famiglia, una comunità volontaria fatta di persone che si danno una mano l’un l’altra per affrontare al meglio gli anni della vecchiaia.
La cosa è nata ad Acerra, in provincia di Napoli, da un’idea di un giovane assistente sociale. Lui si chiama Stefano Gamra, ha 28 anni ed è a capo della cooperativa sociale che ha avviato questo interessante progetto di co-housing, “La Fenice”.
Al progetto Gamra ha voluto dare un nome significativo e in effetti “Facciamoci compagnia” spiega piuttosto bene in che cosa consiste essenzialmente questo programma abitativo.
Si tratta di mettersi insieme per affrontare con più coraggio e soprattutto con un maggior sostegno anche materiale i bisogni propri della terza età. Che non sono solo quelli pratici: fare la spesa, riscuotere la pensione, provvedere al bucato e così via, ma anche, forse soprattutto, quelli psicologici.
Perché uno dei problemi più grossi cui vanno incontro le persone anziane è quello della solitudine, soprattutto dopo che il marito o la moglie se ne sono andati e i figli hanno da badare alla loro vita.
La solitudine è una condizione a volte così opprimente da incidere anche sulla salute: chi si sente solo si deprime, perde interesse alla vita e si lascia andare.
Va detto che l’idea non è nuova, dato che è stata messa in pratica per la prima volta negli anni Settanta in alcuni Paesi del Nord Europa. Possiamo dire che è relativamente nuova per l’Italia.
Gli ospiti di questa casa famiglia godono di spazi propri ma all’occasione possono stare insieme per una partita a carte, fare due chiacchiere o guardare la tv.
C’è un affitto mensile da pagare, ma si riceve il supporto di personale specializzato e pure quello di una cuoca che prepara i pasti per tutti.
L’atmosfera è volutamente familiare ed è questo che conta.