Tutto pronto per il nuovo bonus cuochi. Si tratta di uno sconto fiscale che è stato riconosciuto ad una determinata categoria di appartenenza e che permette di fruire dell’acquisto di pentole da cucina, nonché robot da cucina e altre attrezzature similari.
Il Ministero dello Sviluppo economico, quello del Lavoro e dell’Economia, hanno fissato determinate regole preciso di accesso al bonus e dei limiti per quanto riguarda il credito di imposta. Andiamo con ordine.
Bonus pentole e robot da cucina: a chi spetta?
Tale credito di imposta è riconosciuto a tutte le persone che svolgono professione di cuoco e che esercitano l’attività in alberghi o ristoranti, come lavoratori dipendenti o lavoratori autonomi con Partita IVA.
In quest’ultimo caso, a condizione che abbiano sostenuto delle spese per l’acquisto di beni e/o attrezzature professionali o corsi di formazione tra il primo gennaio 2021 o il 31 dicembre 2022.
Per poter accedere allo sconto fiscale, è necessario essere residenti o stabiliti in Italia, oltre ad essere alle dipendente con un contratto di lavoro subordinato, presso strutture alberghiere o ristoranti. Nel caso di lavoratori autonomi, è necessario che la partita sia aperta dal primo gennaio 2021.
A quanto ammonta il bonus?
Il bonus cuochi ammonta al 40% delle spese sostenute per l’acquisto di macchinari di classe energetica elevata, destinati a conservazione, trasformazione e cottura di prodotti.
Nonché, a strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione, quali robot da cucina e padelle, e corsi professionali di aggiornamento. Viene applicato nel limite comunitario del de minimis e non può superare i 6000 euro.
Non è però da escludere un eventuale ricalcolo da parte del Ministero, in base al numero di domande pervenute. Va da sé che ogni spesa dovrà essere poi giustificata e tracciata.
Come richiedere il bonus
Per ottenere il bonus, gli interessati dovranno presentare domanda per via telematica. Non verranno prese in considerazione altre opzioni. La domanda prevede una procedura apposita pensata dal Mise.
Sarà possibile presentare soltanto una domanda in cui dovranno poi essere indicati i requisiti per l’accesso all’agevolazione fiscale. Da non dimenticare l’elenco delle spese sostenute e la documentazione giustificativa, con pagamenti tracciati e le varie prove. Tutto deve essere certificato e dimostrato.
Ricordiamo che il credito di imposta è utilizzabile solo in compensazione. Sarà, quindi, necessario utilizzare il modello di pagamento F24 per via telematica. Sarà il ministero dello sviluppo a controllare e gestire tutte le operazioni di verifica relative alle domande.