Pidocchi: sintomi, cause scatenanti e cura
Si indicano col nome generico di “pidocchi” alcuni insetti parassiti che in termini scientifici appartengono alla categoria degli “ematofagi obbligati”, nel senso che si alimentano solo e soltanto di sangue.
I pidocchi che infestano l’uomo si distinguono in: pidocchi del capo; del corpo (o delle vesti); del pube.
Il sintomo tipico di una infestazione da pidocchi è un intenso prurito nella parte interessata. Per accertarsi dell’esistenza di una pediculosi nella maggior parte dei casi è sufficiente una attenta ispezione del cuoio capelluto.
Di trattamenti ne esistono molti e sono piuttosto efficaci, ma vanno messi in campo con tempestività.
Una infestazione …contagiosa
Come è piuttosto noto, prendersi i pidocchi non è difficile, soprattutto in ambienti chiusi in cui convivono molte persone per molte ore al giorno: è il caso, assai tipico, di un’aula scolastica che ospita bambini.
Più in concreto, i pidocchi – si parla di quelli del capo – si possono prendere soprattutto per contatto tra le teste (facile nel caso di bambini che giocano); oppure per via della condivisone di articoli da toeletta, tipicamente i pettini; o infine per il fatto di indossare un capo di abbigliamento appartenente a una persona coi pidocchi.
In teoria è possibile pensare a una trasmissione dei pidocchi attraverso oggetti inanimati (cappelli, berretti, bandane, pettini, ecc.), ma è altamente improbabile.
È chiaro che le persone più a rischio di prendersi i pidocchi del capo sono i bambini in età prescolare e quelli delle elementari, per ovvie ragioni.
I pidocchi, più da vicino
Per cibarsi, i pidocchi pungono la pelle iniettando la propria saliva. Non solo, dopo il pasto di sangue lasciano anche le loro deiezioni.
Si stima che ogni femmina sottragga al suo ospite circa 1 milligrammo di sangue al giorno. Alcuni antigeni contenuti nella saliva di questi parassiti causano piccole reazioni allergiche con arrossamenti e papule intorno alla puntura.
Queste si rendono manifeste con un intenso prurito, continuo e fastidioso. Il paziente è indotto a grattarsi e questo, a sua volta, determina escoriazioni da grattamento.
Il prurito e il conseguente grattamento possono dare luogo a delle infezioni opportunistiche che a loro volta possono esprimersi in follicolite, foruncolosi o impetigine.
Pidocchi vettori
In passato la pediculosi era una condizione da non sottovalutare, perché i pidocchi, e soprattutto quelli della testa e del corpo, potevano essere portatori di altre infezioni, come ad esempio il tifo esantematico e la febbre ricorrente endemica.
Non a caso, si tratta di malattie ancora abbastanza ricorrenti nei Paesi in via si sviluppo, dove spesso ci sono condizioni igieniche piuttosto precarie, anche per via di guerre e altri disastri più o meno naturali.
Sono pidocchi o forfora?
Niente paura, non è così facile confondersi: basta considerare che le uova dei pidocchi sono saldamente ancorate ai capelli e che per tirarle via è necessario adoperare un pettine apposito, detto deovulante, con spazi molto stretti tra i “denti” (o rebbi che dir si voglia).
La cura: quali farmaci per eliminare i pidocchi
In commercio ci sono diversi medicinali i cui principi attivi svolgono una funzione antiparassitaria e insetticida. In certi casi si tratta di medicine in grado di generare un ambiente altamente sfavorevole alla sopravvivenza di questi fastidiosi parassiti.
Di solito questi medicinali contengono o piretrina o permetrina. La prima è un pesticida ricavato dai fiori del crisantemo. Negli Stati Uniti ne è autorizzato l’uso nelle persone dai due anni in su.
La seconda è un pesticida sintetico simile alla piretrina: anche questa sostanza è approvata per l’uso dai due anni in avanti.
In termini più pratici, di solito si tratta di creme, lozioni, shampoo, gel o schiume da applicare sul capo o sul corpo.