Repeat dressing: salvare il pianeta indossando più volte gli stessi vestiti (senza vergognarsi).
Il mondo di lingua inglese è pieno di gente stimolante e di idee innovative, ma talvolta tende, come dire, a (ri)scoprire l’acqua calda.
L’ultima riscoperta delle fonti termali si chiama “repeat dressing” e come dice il nome l’idea straordinaria che ci sta dietro è che si risparmiano soldi e risorse ambientali se non ci si cambia il guardaroba a ogni stormir di fronde, ovvero a ogni nuova idea dello “stilista” di turno.
Ma va? Non ci avevamo mai pensato…
Repeat dressing: salvare il pianeta indossando più volte gli stessi vestiti (senza vergognarsi)
Sappiamo bene che l’industria dell’abbigliamento in un modo o nell’altro ha un grande impatto sull’ambiente, anche perché questa in cui viviamo è ormai da lungo tempo la civiltà dell’apparire.
Eppure, sull’onda del vasto e composito movimento del politicamente corretto, si sta facendo strada una nuova tendenza che esorta le persone a indossare più volte gli stessi vestiti, senza vergogna.
Di che cosa ci sarebbe da vergognarsi, poi, ci sfugge, ma forse siamo noi i limitati di comprendonio.
La nuova voga, moda, parola d’ordine o chiamatela come vi pare è stata battezzata Repeat dressing e ha un messaggio oseremmo dire lapalissiano: avete il permesso (!) di indossare gli stessi abiti anche più d’una volta.
Molti di noi hanno armadi pieni zeppi di abiti spesso comprati a prezzi ridicoli e spesso dietro quei capi ci sono storie di sfruttamento della manodopera e dell’ambiente. Eppure molti si vergognano a mettere due volte di fila la stessa giacca o la stessa maglietta, che magari si fa la figura dei morti di fame.
Ebbene, adesso arriva il messaggio contrario e non possiamo fare a meno di pensare che con solo un po’ di buon senso noi ci eravamo arrivati da quel dì.