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Riequilibrare il nostro microbiota intestinale: ecco come

Riequilibrare il nostro microbiota intestinale: ecco come

Riequilibrare il nostro microbiota intestinale: ecco come. Nel sistema digestivo ognuno di noi alberga tutto un mondo di minuscoli esseri viventi. Abbiamo tutto l’interesse a prendercene cura come si deve. Vediamo perché.

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Tanto per avere un’idea di che cosa stiamo parlando, basti pensare che nel nostro colon trova alloggio all’incirca un chilo e mezzo di batteri, il che significa più o meno 100 miliardi di microorganismi di specie differenti che campano alla grande nell’oscurità e senza ossigeno.

Riequilibrare il microbiota: vitto e alloggio

Qualunque sia la famiglia (lattobacilli, bifidus e quant’altri), i batteri del nostro microbiota trovano alloggio nell’intestino per circa 24 ore, dopodiché vengono espulsi con le feci. Ma si riproducono a ritmo vertiginoso… Quanto al vitto, adorano le fibre, la frutta e la verdura.

Guardiani della salute del tratto digestivo

Quando la nostra alimentazione e sana e ricca di frutta e verdura, i batteri “buoni” che formano il microbiota si moltiplicano gagliardamente e così facendo garantiscono la salute dell’intestino, il che significa una mucosa sana e non infiammata e una buona risposta immunitaria. In altre parole, un microbiota sano ci difende contro i batteri “cattivi” e gli altri eventuali patogeni.

Ambiente e genetica

Gli esseri umani condividono circa il 70 per cento del microbiota, mentre il 30 per cento restante reca un’impronta del tutto personale.

Questa parte del microbiota rappresenta la nostra carta di identità intestinale e in gran parte è determinata nel bene e nel male nel primo anno di vita.

Se il microbiota parte bene, è probabile che la persona non avrà problemi intestinali più avanti negli anni. Ma se parte male, ad esempio per un uso eccessivo e troppo frequente di antibiotici, questo aumenta il rischio di futuri problemi digestivi.

Ma naturalmente conta anche l’ambiente: la sua qualità e le regole igieniche e di vita giocano anch’esse un ruolo importante. Insomma, bisogna prendersi cura dei nostri batteri intestinali.

Come “alimentare” i batteri buoni

Anche se sono miliardi e tutti diversi, in generale i nostri batteri amano le fibre e gli amidi e dunque sarà bene che la nostra dieta li contenga. Bisogna dunque che mangiamo spesso frutta, legumi, cereali integrali e carboidrati.

Nell’intestino tenue ci mancano gli enzimi necessari per digerire fibre e amido: questi dunque rimangono lì e contribuiscono a facilitare il transito. Ma i batteri non amano gli sprechi, loro gli enzimi ce li hanno e quindi almeno in parte possono “mangiarli”, il che permette loro di moltiplicarsi.

In cambio, poi, rilasciano anidride carbonica, idrogeno e metano, nonché alcune molecole indispensabili alla salute della mucosa intestinale.

Quanta fibra ci serve? Circa 30 grammi al giorno e la possiamo ricavare dalla frutta, dai cereali integrali e dai legumi.

Cosa non fare

Troppi trattamenti con antibiotici sono un male per il microbiota, soprattutto se gli antibiotici sono ad ampio spettro: questi fanno fuori un gran numero di specie differenti, sia quelle che ci hanno provocato una malattia che quelle “buone”.

È bene utilizzare gli antibiotici solo quando è strettamente necessario e in quei casi se è possibile è meglio non usare antibiotici ad ampio spettro.

Sarebbe anche bene, sempre se è possibile e se non mette in pericolo la salute della madre, evitare il parto attraverso il taglio cesareo e preferire invece quello attraverso le vie naturali.

In questo modo il bambino si “contamina” con la flora vaginale della mamma e questo favorisce lo sviluppo del suo microbiota, che si completa di solito in due o tre anni.

 

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!