Il Santo del giorno 27 Aprile è Santa Zita Vergine, vissuta nel XIII secolo.
Vediamo chi era, cosa fece e perché è stata canonizzata.
Santo del giorno 27 Aprile: Santa Zita Vergine
Zita nacque a Monsagrati, vicino Lucca, in Toscana, nel 1218 in una umile famiglia di contadini.
Non ebbe un’istruzione regolare, ma crebbe molto religiosa e si rese fin da subito disponibile con la famiglia aiutando i genitori a vendere in città i prodotti della loro terra.
A 18 anni Zita entrò a servizio presso i Fatinelli, una delle famiglie più ricche della città.
Il comportamento tenuto dalla ragazza fu sempre ineccepibile.
La mattina presto, quando tutti ancora dormivano, la ragazza andava in chiesa e poi, quando tornava, svolgeva a meraviglia tutte le incombenze domestiche a lei affidate.
Con i poveri era estremamente generosa: oltre all’elemosina, dava loro sempre qualcosa in più che toglieva a se stessa, ad esempio dal suo già magro stipendio.
Un giorno il padrone incontrò la ragazza con il grembiule pieno di cibo e le chiese cosa portasse: “fiori e fronde” rispose.
Disciolto il grembiule, caddero davvero fiori e fronde, simbolo della grande generosità e della carità di Santa Zita.
Zita si considerò sempre e solo un’umile e fedele serva, ma venne tenuta in grande considerazione e rispettata.
Visse nella casa dei Fatinelli fino a più di cinquanta anni e dopo la morte i cittadini le tributarono onori come ad una Santa.
Curiosità su Santa Zita
Zita, nel linguaggio medievale, voleva dire “ragazza”, “cita” o “citta” in toscano, da cui deriva in italiano il termine popolare “zitella”, ovvero donna non sposata, che ancora oggi si usa.
Santa Zita è la Santa di Lucca, e già Dante Alighieri, in riferimento ai magistrati della città di Lucca, parlava di “anziani di Santa Zita”.
Il suo culto è molto sentito in Toscana e, in particolare, nella Lucchesia.