Scarlattina: sintomi, cause scatenanti e cura.
Scarlattina: che cos’è
La scarlattina è una malattia infettiva che provoca un esantema caratteristico di colore rosso scarlatto.
Scarlattina: le cause
A provocarla è un batterio che appartiene alla famiglia degli streptococchi beta-emolitici del gruppo A. Si trasmette da una persona all’altra principalmente con la saliva e con le goccioline che si emettono comunemente coi colpi di tosse, gli starnuti o anche semplicemente con dei respiri profondi.
Non sono però ignoti in letteratura casi di infezione dovuta al contatto con oggetti toccati da un malato.
Il sintomo fondamentale della scarlattina è ovviamente l’esantema scarlatto, ma non mancano altri segni, come per esempio febbre, mal di gola, dolori al ventre, tachicardia (battito accelerato), mal di testa, macchie bianche sulla lingua.
La diagnosi di scarlattina di solito si fa in base all’esame visivo del paziente, ma in caso di dubbi questi si possono risolvere con un tampone faringeo.
Scarlattina: i sintomi
Più nel dettaglio, i sintomi della scarlattina più caratteristici sono i seguenti.
L’esantema: si distingue per la presenza di puntini e chiazze molto ravvicinati, di colore rosso scarlatto e leggermente rilevati; una patina biancastra sulla lingua, che di solito nel giro di qualche giorno diventa rossa (cosiddetta lingua a lampone); febbre oltre i 38 gradi; mal di gola con tonsille gonfie e deglutizione faticosa; vomito e/o dolori addominali; tachicardia; mal di testa.
Vomito, dolori al ventre e febbre di solito si presentano nelle prime fasi della malattia.
Ci si può ammalare di questa malattia in qualunque periodo dell’anno, ma di solito il picco si ha d’inverno e al principio della primavera, ovvero nei mesi più freddi.
Circa i gruppi di popolazione più a rischio di prendere la scarlattina, i più soggetti sono i bambini e i ragazzi tra i 5 e i 15 anni.
Dopodiché vengono tutti coloro che per un motivo o per l’altro entrano in contatto con dei pari età o con dei giovanissimi: i genitori di bambini e adolescenti; i militari; gli insegnanti; gli autisti di scuolabus.
Scarlattina: la cura
La scarlattina si cura generalmente con un trattamento a base di antibiotici per una settimana/dieci giorni e con il riposo a letto fino a che dura la febbre.
Antibiotici di prima scelta sono le penicilline per bocca, tuttavia, se il paziente è allergico alle penicilline, si possono somministrare i macrolidi (classe di antibiotici di origine naturale tra i quali spicca l’eritromicina).
Nei primi giorni di malattia è consigliabile procedere all’isolamento del paziente, specie se si tratta di un bambino, questo per impedire il contagio di genitori o compagni di gioco o di scuola.
Per la nostra legge i bambini si possono riammettere a scuola dopo due giorni dall’inizio della terapia con gli antibiotici.
I sintomi della scarlattina si possono alleviare assumendo antidolorifici (per esempio l’ibuprofene), bevendo acqua in abbondanza per impedire la disidratazione che talvolta si accompagna alla febbre, umidificando l’aria della stanza in cui sta il paziente, perché l’aria secca può irritare ancora di più una gola già dolorante, fare gargarismi con dell’acqua salata: idem come sopra.