Semi di chia: proprietà, benefici e valori nutrizionali
I semi di chia si ricavano da una pianta che appartiene alla famiglia delle Lamiaceae, genus Salvia, species hispanica. In due parole, Salvia hispanica.
La pianta è originaria del Centro America, più precisamente la si trova in Guatemala e nella parte meridionale del Messico.
La famiglia è la medesima della menta, della cedronella, della melissa, della santoreggia, della lavanda, del timo e della maggiorana.
Proprietà nutrizionali
Dai semi di chia si può ricavare un 25/30 per cento di olio. Di questa frazione oleosa il 55 per cento circa è data da acidi grassi omega 3 (alfa-linoleico, soprattutto), il 18 per cento da omega 6, il 6 per cento da omega 9 e il 10 per cento da altri acidi grassi saturi.
Dotati di questa ottima frazione lipidica, i semi di chia sono impiegati, però, anche per l’estrazione di fibra solubile.
Stando ai dati dello United States Department of Agriculture, 28 grammi di chia contengono: 9 grammi di grassi, 5 milligrammi di sodio, 11 grammi di fibra, 4 grammi di proteine, fino al diciotto per cento della dose giornaliera consigliata di calcio, fino al 27 per cento di quella consigliata di fosforo e il trenta per cento della dose raccomandata di manganese.
Benefici per la salute
Alcuni studi preliminari sull’influenza della chia sul metabolismo sembrano indicare potenziali benefici per la salute, ma il complesso degli studi in merito a tutt’oggi sembra abbastanza inconcludente.
Uno di questi studi si è concentrato sulla reazione dell’organismo all’assunzione giornaliera di 25 grammi di semi di chia. La ricerca ha evidenziato un aumento della concentrazione nel sangue di acido alfa-linoleico e acido eicosapentaenoico (si tratta di cosiddetti “grassi buoni”, cardio-protettori).
Il problema è che non si sono trovati effetti di qualche importanza sui marcatori dell’infiammazione sistemica e su altri fattori di rischio legati a malattie del metabolismo.
Occorre poi considerare che proprio la alta concentrazione di acidi grassi potrebbe causare delle interazioni avverse con alcuni farmaci. In particolare si è ravvisato un aumento del sanguinamento nei soggetti trattati con medicinali anticoagulanti e fluidificanti.
A tutt’oggi non si sa bene cosa succeda se si assumono semi di chia in gravidanza o in allattamento.
In cucina
Interi, i semi di chia si possono adoperare in un buon numero di ricette. Inoltre, e ovviamente, possono essere adoperati l’olio e anche la farina di chia, che si ottiene dalla macinazione della parte secca dei semi.
La farina, in particolare, si può usare per la preparazione di alcuni prodotti da forno: la quantità di fibra solubile che contengono contribuisce ad abbassare l’indice glicemico rispetto ai prodotti preparati con farina bianca.
I semi interi si possono anche adoperare nei frullati dietetici, nelle misticanze di cereali per la prima colazione, nelle barrette dietetiche, negli yogurt, e così via.
Un ruolo abbastanza importante può avere anche il gel ottenuto dalla farina di semi di chia: è un buon legante, gelificante ed emulsionante. Queste caratteristiche fanno sì che possa essere usaqto per sostituire le uova e l’olio nell’impasto di alcune torte.
Dal punto di vista nutrizionale, infine, giova sottolineare che consumare semi di chia implica una riduzione calorica; una riduzione nell’apporto di acidi grassi; un minore apporto di colesterolo; una riduzione dell’indice glicemico.