Sostanze pericolose nelle stoviglie “vegetali”, lo dice una rivista francese
Sostanze pericolose nelle stoviglie “vegetali”, lo dice una rivista francese. In Francia la legge ha vietato l’uso di stoviglie usa e getta di plastica, sicché sia i consumatori normali che i ristoratori si sono rivolti a delle alternative “vegetali”.
L’associazione di tutela dei consumatori UFC-Que Choisir ha voluto verificare se queste alternative siano davvero sicure.
La risposta non è stata molto incoraggiante, dato che, secondo quanto dichiara Que Choisir, in 57 di questi prodotti si è riscontrata una eccessiva presenza di composti pericolosi sia per la salute che per l’ambiente.
In Francia nel 2015 è passata una legge sulla “transizione energetica per la crescita verde” e questo ha dato luogo alla progressiva proibizione di un certo numero di rifiuti plastici non riciclabili, tra i quali appunto piatti e posate usa e getta.
Dal primo gennaio 2020 è anche vietata la vendita di piatti, bicchieri e tazze, oltre che di cannucce e posate, dato che sono appunto usa e getta e di plastica.
Ora, per sapere se i prodotti che hanno sostituito le stoviglie in plastica sono sicuri o no per la salute e per l’ambiente, Que Choisir si è aggregata ad altre tre associazioni di consumatori europee e ha fatto testare 57 prodotti a base di polpa vegetale, carta e cartone alla ricerca di sei famiglie di contaminanti.
Sostanze pericolose: perfluorati ma non solo
In breve, dal test è risultato che c’erano sostanze potenzialmente pericolose in due terzi dei campioni.
In particolare, nel 66 per cento dei campioni testati si sono trovati dei perfluorati, che servono a far sì che le stoviglie “vegetali” possano resistere all’acqua e ai grassi, e dei quali si ritiene che alcuni siano cangerogeni, immunotossici e che interferiscano col sistema endocrino.
In alcuni campioni la loro quantità era oltre i limiti di legge. Que Choisir sottolinea inoltre il rischio di “effetto cocktail”, ovvero l’accumulo di sostanze diverse (per esempio ammine aromatiche, perfluorati e cloropropanoli), in particolare quando si tratta di cannucce in carta o cartone.
L’associazione francese sottolinea anche come, a suo parere, la stessa legislazione europea sia lacunosa, poiché invece di stabilire una lista chiusa di sostanze e additivi autorizzati si limita a porre un principio di “innocuità” dei materiali impiegati dai fabbricanti di stoviglie e contenitori di origine “vegetale” (ovvero polpa vegetale o foglie di palma per le stoviglie e carta o cartone per le cannucce).
Quanto al carattere “compostabile” e “biodegradabile” dei prodotti in questione, Que Choisir punta il dito sul fatto che compostare questi prodotti può rilasciare nell’ambiente sostanze potenzialmente pericolose come i perfluorati, che tra l’altro si dimostrano anche particolarmente persistenti.