In giro per il mondo, sia in Europa che negli Stati Uniti, sempre più spesso si vedono passeggini sui quali alcuni apprensivi genitori attaccano un cartello con su scritto “Non toccare”.
La paura di questi neo mamme e neo papà è che le carezze o i bacini degli estranei possano attaccare ai pargoli delle malattie o comunque rivelarsi poco igieniche.
Il timore, va detto, non è del tutto campato in aria, questo perché i bambini molto piccoli hanno un sistema immunitario ancora in via di sviluppo e quindi il contatto con germi sconosciuti e insoliti, diversi da quelli comuni alla famiglia, potrebbe contagiarli con malattie potenzialmente pericolose.
Probabilmente il cartello è più diffuso alle nostre latitudini che nel Nord Europa.
Si sa che nei Paesi mediterranei i bambini, anche quelli degli estranei, vengono molto coccolati e vezzeggiati.
Gli si fanno moine, carezze e versi assortiti, quindi la preoccupazione di qualche genitore un po’ apprensivo non sembra del tutto infondata.
Probabile che da altre parti, soprattutto nel Nord Europa, dove la gente è per solito molto più riservata e rispettosa del concetto (da noi pressoché sconosciuto) di “personal space”, non ci sia bisogno affatto di questi avvertimenti.
Certo è, va pur detto, che il messaggio che viene comunicato da questi cartelli non è propriamente simpatico (“State alla larga, voi estranei malintenzionati…”).
Ma si sa, quando c’è di mezzo la salute dei piccoli, non ci sono mezze misure.
La tendenza non ha certo mancato di allertare l’industria che ruota attorno a mamme e bambini.
Negli Stati Uniti e anche da noi c’è ormai tutta una serie di cartelli preconfezionati con messaggi del tipo “Sono molto carino, come puoi vedere, quindi per favore lavati le mani prima di toccarmi”.
Genitori iperprotettivi? Un’esagerazione salutista? Una moda destinata a passare presto?
Tu che ne pensi?