Il vin brulé è una di quelle coccole speziate, digestive, ritempranti che in inverno aggiungono una nota di profumo e di calore alle serate in compagnia.
A casa mia, l’addetto alla preparazione di questo elisir è mio papà che sceglie con cura tutti gli ingredienti, dosa la cannella e i chiodi di garofano, di tanto in tanto aggiunge anche una grattatina di noce moscata e qualche bacca di ginepro. E no, non si accontenta di un vino qualsiasi. Per intenderci, nessun vino da tavola in cartone, ma una bottiglia di qualità, certo, non elevatissima, comunque piacevole al palato, non asprigno. Arancia e limone devono forzatamente essere biologici, perché bisogna utilizzarne la scorza e guai alla presenza di pesticidi!
Questa volta vorrei proprio cimentarmi per stupirlo! Ho osservato attentamente tutti i passaggi per tanti anni, per questo mi sento particolarmente ispirata!
Avete voglia di accompagnarmi in questa impresa? Mettiamoci al lavoro, si comincia!
Vin Brulé: ingredienti e preparazione
Per questa ricetta procuriamoci:
- 500 ml di vino rosso
- 60 g di zucchero
- 1 stecca di cannella
- 3 chiodi di garofano
- qualche bacca di ginepro
- q.b. di noce moscata
- 1 anice stellato
- scorza di 1 limone non trattato
- scorza di 1 arance non trattate
Il procedimento
Scegliamo un buon vino rosso ben corposo e versiamolo in un tegame piuttosto capiente, meglio se d’acciaio. Aggiungiamo lo zucchero, quindi, inseriamo i chiodi di garofano, l’anice stellato, le bacche di ginepro e una grattatina di noce moscata. Tagliamo la stecca di cannella in quattro pezzi in modo da favorire la fuoriuscita dell’aroma. Con un pelapatate, preleviamo la scorza di arancia e limone e uniamo tutto in pentola.
Accendiamo il fornello a fuoco basso e portiamo a bollore, mescolando di continuo per sciogliere tutti i granelli di zucchero sul fondo. Poi lasciamo sobbollire il tutto per circa 30 minuti.
A questo punto, filtriamolo e lasciamolo decantare per 2 minuti al massimo, quindi serviamolo!
Cin cin!
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L’articolo Vin Brulé: che Natale sarebbe senza sorseggiarne una tazza! proviene da Pane e Mortadella.