Lavare il pollo fa aumentare il rischio di infezioni?
La convinzione che lavare la carne prima di cucinarla sia una buona abitudine è opinione diffusa. Non c’è nulla di più sbagliato. In realtà in questo modo contaminiamo tutto ciò che c’è intorno compreso lavandino e superfici, con eventuali batteri.
Prendiamo per esempio il pollo. Il pollo potrebbe essere contaminato con il Campylobacter, un batterio assai diffuso i cui casi superano di parecchio quelli per salmonellosi, Escherichia Coli e Listeria. Tra l’altro c’è il rischio che i batteri abbiano sviluppato resistenza agli antibiotici dunque è il caso di fare parecchia attenzione.
La campilobatteriosi si manifesta dopo qualche giorno con diarrea, dolori addominali, febbre, vomito e mal di testa. I sintomi spariscono entro una settimana o anche dieci giorni ma ci possono essere anche conseguenze a lungo termine. Alcune di queste sono l’infiammazione di fegato e reni, artrite reattiva e una particolare malattia del sistema nervoso potenzialmente letale: la sindrome di Guillain-Barré.
In passato è stata condotta una campagna nel Regno Unito per cercare di sensibilizzare la gente al rischio di Zoonosi che ha coinvolto l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) e l’ECDC (Centro Europeo per il Controllo delle Malattie). Fra tutte le Zoonosi, quella per campilobatteriosi è indubbiamente la più notificata.
Il Video della campagna: “La vita segreta di una cucina”
Articolo revisionato dalla Biologa Nutrizionista Maria Di Bianco