Il Santo del giorno 6 Marzo è la giovanissima Beata Rosa da Viterbo, vissuta nel Medioevo e morta a soli 18 anni.
Vediamo chi era, cosa fece e perché è stata canonizzata.
Santo del giorno 6 Marzo: chi era Rosa da Viterbo
Rosa nacque a Viterbo nel 1233 da una umilissima famiglia di contadini.
I suoi genitori si chiamavano Giovanni e Caterina.
La povertà e le condizioni igieniche molto precarie, portarono la ragazza ad ammalarsi ancora giovanissima.
A 16 anni Rosa venne ammessa fra le Terziarie Francescane, ma non lasciò la sua casa, dove i genitori la accudirono amorevolmente.
Sentendosi meglio, Rosa iniziò a predicare l’amore per Gesù in ogni via di Viterbo.
Il suo operato, ora che la città era stata donata a Federico II, acerrimo nemico della Chiesa, e adesso che imperversavano le lotte fra Guelfi e Ghibellini, assunse una connotazione politica.
La predicazione impopolare e la Fede ostinata, convinsero il podestà di Viterbo ad esiliare Rosa, con tutta la sua famiglia, prima a Soriano del Cimino poi a Vitorchiano.
Morto Federico II, come fra l’altro predetto dalla ragazza stessa, Viterbo tornò alla Santa Sede, ma Rosa era ormai troppo malata per tornare a professare la parola di Gesù per le strade.
La morte, il mistero del cuore intatto, la beatificazione e la festa solenne a Viterbo
Rosa morì il 6 Marzo 1251, appena diciottenne.
Inizialmente sepolta senza bara nella nuda terra, i suoi resti vennero poi trasferiti nel Convento delle Clarisse.
Nonostante la mancanza iniziale di precauzioni in tal senso, il cuore di Rosa, è rimasto intatto.
Ulteriori ricerche scientifiche hanno stabilito che la santa viterbese era alta circa 1.55 m, aveva gli occhi azzurri ed i capelli scuri.
Si è scoperto anche di quale malattia soffrisse: la mancanza congenita dello sterno le ha causato, ovviamente, gravi problemi respiratori.
Il 4 Settembre di ogni anno a Viterbo si svolge una processione solenne dedicata alla Beata Rosa, uno degli eventi più suggestivi del centro Italia.