Fuoco di Sant’Antonio: la malattia che si attiva con lo stress

Fuoco di Sant’Antonio: una malattia sorella dello stress

Lo stress è uno dei killer del nostro tempo. Se gli permettiamo di prendere il controllo della nostra vita, ne possono derivare malattie piuttosto serie: depressione, problemi di cuore, problemi metabolici.


Vivere in uno stato perenne di stress può però  innescare anche una malattia virale piuttosto seria come il fuoco di Sant’Antonio.

Si tratta in buona sostanza di questo: che una volta che abbiamo avuto la varicella, il virus che l’ha provocata rimane nel nostro organismo incistandosi nel sistema nervoso e può essere “risvegliato” dal suo torpore da situazioni di stress prolungato.

Quando questo accade, quando cioè il virus della varicella si ridesta dal suo sonno per via dello stress, le conseguenze possono essere anche molto serie, soprattutto, in certi casi, a carico della vista.


Secondo quanto riporta la American Academy of Ophtalmology, l’Herpes Zoster – o fuoco di Sant’Antonio – è un’infezione virale che determina per solito eruzioni sulla pelle piuttosto dolorose, che a lungo andare possono anche tradursi in neuropatie, dato che si sviluppano seguendo il tracciato dei nervi.

Queste fastidiose e dolorose eruzioni sono quasi sempre accompagnate dalla presenza di vescicole e possono durare da tre a cinque settimane.

Si stima che l’incidenza del fuoco di Sant’Antonio nel mondo sia di circa il due per mille.

L’herpes zoster può fare la sua comparsa in qualunque parte del corpo e può rivelarsi particolarmente pericoloso quando attacca vicino agli occhi.

La malattia può colpire chiunque, ma soprattutto le persone con le difese immunitarie un po’ basse, il che per solito può accadere a causa di prolungate situazioni di stress.

Va anche detto, peraltro, che talvolta il virus della varicella rimane silente per tutta la vita e il fuoco di Sant’Antonio può quindi anche non manifestarsi mai.

Fuoco di Sant’Antonio: i sintomi

Sintomi del fuoco di Sant’Antonio possono essere: sensibilità al tocco; dolore, formicolio e prurito qualche giorno prima che si sviluppi l’eruzione sulla pelle; febbre; fotofobia; mal di testa; stanchezza molto pronunciata; vescicole piene di pus; macchie rosse sulla pelle.

Se ci si accorge o si ha il sospetto di aver contratto questa malattia, si deve subito andare dal medico. Nel frattempo sarà bene lasciar respirare le zone colpite e lavarsi con del sapone neutro, per non irritare ulteriormente le zone colpite.

Ripetiamo, se avete il sospetto che vi sia comparso il fuoco di Sant’Antonio, non perdete tempo e fatevi subito vedere dal vostro medico curante.

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!