Allarme Herpes labiale che arriva al cervello: può provocare la morte, ecco i sintomi. Colpito anche Marco Bocci.

Allarme Herpes labiale che arriva al cervello: può provocare la morte, ecco i sintomi. Colpito anche Marco Bocci
Marco Bocci poco tempo fa è stato ricoverato urgentemente in ospedale perchè colpito da herpes cerebrale.
La malattia lo ha costretto al ricovero urgente in ospedale e chi colpito può non solo riportare gravi danni al cervello, ma persino mettere in pericolo la vita stessa del paziente.

L’herpes cerebrale è una malattia rarissima ed è provocata dal trasferimento al cervello del virus che si sviluppa comunemente sulle labbra. Il passaggio al cervello del virus avviene attraverso il nervo olfattivo e può causare gravi danni alla salute, tra cui gravi danni cerebrali e la morte.

L’herpes cerebrale si può presentare a ogni età, ma maggiormente si presenta nei bambini con meno di tre anni (primo-infezione) o negli adulti con più di 50 anni con un’infezione ricorrente.

La malattia Ss manifesta come un’encefalite necrosante acuta temporale, dopo un’infezione primitiva o ricorrente. La comparsa dei sintomi avviene in meno di 48 ore con febbre a 40°C, cefalee, problemi comportamentali, di linguaggio e di memoria. Questi segni iniziali sono poi seguiti da uno stato confusionale e dal coma, che può associarsi a convulsioni o paralisi.

L’herpes cerebrale, colpisce solo una piccola parte delle persone infette da HSV1, forse può essere correlata da una predisposizione genetica. Infatti, in alcuni pazienti sono state identificate mutazioni in quattro geni differenti implicati nell’immunità innata contro l’HSV-1 nel sistema nervoso centrale (geni che codificano per UNC-93B e per il recettore 3 Toll-like, ma anche geni che codificano per i fattori di trascrizione STAT-1 e per NEMO).

Il trattamento di emergenza e di salvavita del paziente dovrebbe comprendere la somministrazione intravenosa di acilclovir non appena viene sospettata la diagnosi di herpes cerebrale. Il decorso della malattia è grave con un tasso di mortalità del 20% e danni gravi per i pazienti che sopravvivono.

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!