Coronavirus: 50 medici contagiati solo a Bergamo.
Com’è noto, la Lombardia finora è la regione in Italia più colpita dalla pandemia di Coronavirus, insieme a Veneto ed Emilia Romagna.
In Lombardia, poi, il triste primato dei contagiati e dei morti spetta alla zona di Bergamo, in cui finora ci sono stati 2.136 contagi e 191 morti (dati di giovedì 12 marzo).
Qui le terapie intensive sono ormai allo stremo, le chiese ridotte a cimiteri con le bare disposte in fila nell’attesa di essere tumulate.
La bergamasca è diventata si può dire l’epicentro della diffusione del Coronavirus in Lombardia.
Coronavirus: 50 medici contagiati solo a Bergamo
Al centro del centro di questa tragedia c’è Nembro, 11mila e 500 residenti, nella Bassa Val Seriana. Qui l’incidenza dei positivi è di quasi 12 contagiati (11,97) ogni mille abitanti. I dati che riportiamo sono aggiornati al 13 marzo 2020.
Solo un pochino meglio ad Alzano Lombardo, 13.600 residenti: qui i malati ogni mille abitanti al 13 marzo erano 6,37.
Tra questi due comuni lombardi era previsto dovesse nascere una nuova zona rossa sul modello di quella “originaria” di Codogno e Lodi, ma nelle ultime drammatiche ore il focus si è spostato sulla capacita dell’ospedale Giovanni XXIII di far fronte a una situazione così eccezionale e ormai potenzialmente fuori controllo.
Nel capoluogo ci sono 2,31 positivi ogni mille abitanti, ma le proiezioni basate sui numeri attuali, se la pandemia non rallenterà finalmente la sua corsa, parlano di un aumento “esponenziale” di casi (una progressione esponenziale è tipicamente 2, 4, 8, 16, 32 e così via). Speriamo proprio di no.
Per tentare di tener botta di fronte a questo sconquasso, il sindaco Giorgio Gori ha disposto una serie di misure emergenziali in materia di tributi e tariffe comunali.
“Si tratta di una prima risposta concreta ai problemi della cittadinanza”, ha spiegato il primo cittadino.
Due hotel della città, intanto, sono stati scelti per trasferirvi i pazienti dimessi che debbono concludere la quarantena.
Ad aggiungere drammaticità a tutta la situazione, se mai è possibile, c’è il fatto che tra i contagiati bergamaschi ci sono anche 50 medici (alcuni di loro non ce l’hanno fatta): è chiaro che i medici rappresentano la prima linea in questa guerra. Se si sfoltiscono i ranghi, la situazione diventa davvero molto, molto difficile.
Viene da chiedersi che cosa potrebbe succedere se l’epidemia dovesse colpire con questi numeri anche al Sud, che come com’è noto in generale ha un sistema sanitario molto meno efficiente di quello del Nord.