Di Maio post Umbria: “Basta alleanze col Pd”

Ancora tramortito dalla scoppola rimediata in Umbria, Luigi Di Maio a botta rovente aveva espresso il concetto che magari l’alleanza col Pd non era stata questa grande idea.

Adesso il capo politico dei 5Stelle ribadisce il concetto in una intervista al Corriere della Sera.

Basta alle alleanze coi dem a livello elettorale, dice in sostanza il Di Maio post Umbria. “La nostra posizione è sempre stata andare da soli alle amministrative, perché siamo alternativi ai partiti, non complementari”, ha detto il titolare della Farnesina.

“Quello in Umbria è stato un esperimento, non ha funzionato e punto. Si guarda avanti”, ha aggiunto Giggino.

Magari gli si potrebbe ribattere che gli umbri non hanno molto gradito di essere trattati alla stregua di un esperimento da laboratorio. E infatti non l’hanno mandato a dire.

Di Maio tra l’altro dice di avere parlato col ministro della cultura Dario Franceschini, che poi è il capo delegazione del Pd nel governo.

“Ho sentito Franceschini – spiega Di Maio – e nelle prossime ore sentirò Zingaretti (il segretario del Pd, ndr). Si lavora bene con loro, meglio che con la Lega”.

Il ministro degli esteri riferisce anche di aver sentito il presidente del consiglio Giuseppe Conte: “Siamo tutti perfettamente consapevoli che serve una spinta maggiore nelle risposte da dare al Paese”.

Sui migranti: “Non se ne può fare un tema elettorale. Guardiamoci in faccia: esiste un problema? Sì. Va risolto? Sì, e non dobbiamo aver paura a dirlo, non si può arrivare al paradosso che dire che l’Italia non può farsi carico di tutti i migranti che partono dalle coste del Nord Africa, diventi motivo di vergogna”.

Magari si potrebbe ricordare a Di Maio che più della metà del problema migranti deriva dalla chiusura (nei fatti, le parole contano poco) dei nostri partner nella UE.

Il ministro degli esteri è lui, fino a prova contraria…

Ma torniamo alla questione alleanze. Sul tema Di Maio al Corsera dichiara quanto segue: “Capisco che Conte inviti alla riflessione. Ma dopo uno tra i nostri minimi storici alle regionali, direi che può considerarsi una esperienza chiusa“.

E poi: “Nelle prossime ore ho incontri con gli eletti di Calabria ed Emilia-Romagna. Saranno i territori a decidere, ma sono pronto a scommettere che nessuno mi chiederà di allearci con il Pd dopo il dato umbro…”.

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!