Diabete: batteri intestinali potrebbero causare la malattia “Disturbando” l’ormone dell’insulina

Il Dr Fernando F. Anhê dell’Università di Laval in Canada ha condotto uno studio, poi pubblicato nella rivista Nature Metabolism, per analizzare il ruolo che alcuni batteri intestinali avrebbero nello sviluppo del diabete di tipo 2 (T2D). Ha evidenziato anche che il comportamento di questi batteri predilige sangue e tessuti dei soggetti obesi, comunque con disfunzioni metaboliche. Sottolinea anche che la disbiosi intestinale svolge un ruolo centrale nel creare le condizioni perfette per lo sviluppo dell’obesità che spalanca le porte alla T2D.

Lo studio:

Lo studio ha coinvolto 40 soggetti obesi in precedenza sottoposti a chirurgia bariatrica, 20 dei quali anche diabetici. Hanno scoperto che nel sangue e nel tessuto adiposo ed epatico dei pazienti diabetici circolano batteri che nei pazienti non diabetici non sono presenti. Sembrerebbe che quei batteri prediligano l’ambiente microbiotico dei soggetti obesi. La causa cui attribuiscono questa particolarità è da attribuire alla forte permeabilità della parete intestinale che ha lasciato “sfuggire” i batteri intestinali.

Dicono gli autori dello studio: “la nostra ipotesi è che batteri viventi e frammenti batterici attraversino la parete dell’intestino e inducano processi infiammatori che finiscono per disturbare il corretto funzionamento dell’ormone insulina, che regola lo zucchero nel sangue”.

L’obiettivo successivo è stato scoprire se i batteri patogeni presenti nei diabetici possano provocare la malattia anche negli animali e al contempo testare l’immissione dei batteri non patogeni, dunque “buoni”, nei soggetti affetti dalla malattia. Lo scopo: studiare se possano essere utili per prevenirla. Nello specifico, ad un gruppo di volontari è stata somministrata oralmente ad alcuni A. muciniphila (batterio buono del microbiota intestinale) e ad altri un placebo, per tre mesi. Il risultato è stato di migliorare notevolmente numerosi parametri metabolici. Questa sperimentazione ha avuto esiti vittoriosamente positivi tali da permettere di produrre una linea di probiotici da utilizzare nelle terapie contro il diabete e non solo.

Articolo revisionato dalla Biologa Nutrizionista Maria Di Bianco

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