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Due euro che valgono oro: trova queste monete e trovi un tesoro!

Due euro che valgono oro: trova queste monete e trovi un tesoro!

In campo numismatico, così come in quello filatelico, l’errore è spesso una fonte di guadagno. Si pensi per esempio alla famosa moneta da 500 lire con le vele “sbagliate” coniata dalla nostra zecca dello Stato nel 1957.

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In quel caso l’errore era che le vele erano gonfie come se ricevessero il vento da dietro, mentre le bandiere in cima agli alberi delle tre caravelle sventolavano nell’altra direzione.

In certi altri casi un elevato valore di mercato è determinato dal fatto che la moneta o il francobollo sono ormai fuori circolazione.

Di recente su E-bay una moneta belga del 2007 del valore nominale di due euro è stata messa in vendita per la bellezza di 39mila euro. In questo caso un valore commerciale così alto dipende dalla circostanza che il conio rivela ovvi errori nella cornice di stelle che circonda l’effigie di Alberto II del Belgio, ma anche da altri dettagli.

Due euro che valgono oro: Alberto non è Filippo

Un altro elemento che contribuisce ad alzare la quotazione del pezzo è che a partire dal 2014 sulle monete belghe il volto di Alberto II è stato sostituito da quello del figlio Filippo, in seguito all’abdicazione del sovrano nel 2013 “per raggiunti limiti di età”.

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Insomma, non si sa mai che cosa possono nascondere i nostri cassetti.

Piemonte o Puglia?

Un altra moneta che potrebbe rendere felice qualche fortunato collezionista è quella da un centesimo di euro coniata con sul verso la Mole antonelliana invece del regolamentare Castel del Monte.

Un errore doppio, nel senso che di monetine italiane con la Mole ce ne sono, ma sono quelle da due centesimi, non quelle da uno.

In altri casi il valore commerciale della moneta non dipende da errori o dal fatto di essere fuori conio, ma dalla “tiratura” limitata.

Si pensi, per esempio, alla moneta commemorativa raffigurante la principessa Grace che la zecca del Principato di Monaco emise nel 2007 in poco più di ventimila pezzi.

Tedeschi scarsi in geografia

Un altro caso di errore benedetto dai numismatici è quello della moneta tedesca da due euro, emessa nel 2007, in cui si riportava una mappa dell’Europa che non teneva conto dei nuovi ingressi nell’Unione.

In questo caso, il valore di scambio non è da infarto – 50 euro – ma è pur sempre 25 volte quello nominale.

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!