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Essiccare frutta e verdura: scopri come e perché

Essiccare frutta e verdura: scopri come e perché

Un modo ovvio per conservare i cibi è togliere loro l’acqua. E per togliere l’acqua una tecnica antichissima è quella dell’essiccazione.

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Si tratta di una procedura di conservazione che concentra ed esalta il gusto dei cibi e li fa durare molto a lungo.

Un frutto o un ortaggio essiccati possono rimanere perfettamente commestibili anche per un anno. Da noi questa tecnica non è molto popolare, ma forse dovrebbe esserlo, perché permette di risparmiare e di diminuire lo spreco di cibo.

Come si fa

In primis si può adoperare un essiccatore, ma si può anche ricorrere a un più “banale” forno oppure al principe degli essiccatori, che poi non è altro che il sole.

Per una essiccazione domestica probabilmente l’essiccatore è la scelta più indicata. Si tratta di un elettrodomestico che può avere le sembianze di una specie di vaporiera oppure di un piccolo forno dotato di diversi ripiani.

Ma come s’è detto, al posto di un essiccatore apposito si può anche usare il forno solito, ma bisogna essere sicuri che il forno sia capace di garantire temperature tra 40 e 60 gradi.

Se il forno è di quelli più nuovi, non dovrebbero esserci problemi. Ma naturalmente, come si diceva, si può anche ricorrere al sole, magari su un terrazzo o un balcone.

Ma vediamo alcuni esempi di essiccazione.

Il basilico

I tempi di essiccazione non sono esattamente fulminei. Anche facendo affidamento sul sole, ci vogliono alcuni giorni per completare la faccenda.

Per il basilico, in particolare, in casa e con un essiccatore ci vogliono da una a due ore. Idem per la menta, il prezzemolo e diverse altre essenze aromatiche.

Il basilico va raccolto prima che sboccino i fiori: prima di quel momento, infatti, le foglie contengono la massima quantità di oli essenziali.

Le foglie vanno separate dalla parte legnosa, poi occorre lavarle e asciugarle, tamponandole con delicatezza. Questo passaggio è imprescindibile, se si vogliono evitare possibili muffe.

Una volta conclusa l’operazione, le foglie si possono conservare un una busta per alimenti oppure, meglio ancora, in un barattolo di vetro.

I pomodori

Essiccare i pomodori è un classico, soprattutto nel Meridione d’Italia. Il mese più giusto in cui farlo è luglio, quando le giornate sono lunghe e il sole picchia. La varietà più adatta è senz’altro il san Marzano.

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Si tratta infatti di un pomodoro che ha poca umidità, il che permette di disidratarlo molto alla svelta. Da un chilo di pomodori freschi si possono ricavare più o meno cento grammi di prodotto secco.

Dopo averli lavati, i pomodori vanno tagliati a metà per il lungo e stesi con la buccia verso il basso. Si devono adagiare ben staccati uno dall’altro, affinché l’aria abbia modo di circolare.

Su ogni pomodoro va sparso un po’ di sale grosso (il sale, come si sa, asciuga gli alimenti attirando a sé l’acqua). Il tutto va poi coperto con una specie di garza, ma è importante che questa non sia a contatto con i pomodori.

Questo si può ottenere con dei bicchieri (anche di carta) che tengano sollevata la garza rispetto alla polpa. Con questo metodo i pomodori sono pronti in genere nel giro di tre, massimo otto giorni (dipende dal clima). Con un essiccatore ci vogliono tra le dieci e le dodici ore.

I peperoncini

Si possono essiccare al sole, come pure in forno o in essiccatore.
Bisogna lavarli, tagliarli a metà e adagiarli su una zanzariera sospesa; sopra alla zanzariera, ma non a contatto coi peperoncini, dovrà esserci una garza, come giù visto nel caso dei san Marzano.

In genere per i peperoncini occorrono due giorni di essiccazione.

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!