Dal dicembre dell’anno scorso al complesso rupestre di Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci a Matera è aperta la mostra “Salvador Dalì – La persistenza degli opposti”.
Organizzata dalla società Dalì Universe, che è diretta da Beniamino Levi e che è specializzata in tutto ciò che riguarda il genio catalano, la mostra vede anche la collaborazione dell’associazione culturale Circolo La Scaletta e del Comune di Matera, che ha curato le installazioni sul territorio.
Sono all’incirca duecento le opere di Salvador Dalí in esposizione. Tre sono di dimensioni monumentali: l’Elefante Spaziale, il Piano Surrealista e la Danza del Tempo II e sono state montate per le vie del centro storico di Matera.
Le altre, invece, hanno trovato “casa” nella assai suggestiva cornice del complesso rupestre di Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci: siamo proprio nel cuore dei celeberrimi Sassi. Si tratta di sculture, disegni, opere in vetro, libri illustrati e oggetti d’arredo.
“La Persistenza degli Opposti” è un percorso progettato per rappresentare i principali dualismi concettuali dell’arte di Dalí, che come si sa era uomo di opposti e contraddizioni.
La sua “invenzione” artistica consistette, fondamentalmente, nel fondere dal punto di vista visivo e concettuale idee apparentemente contrarie. Si tratta, come dire, della plastica rappresentazione del conflitto tra razionale e irrazionale che pervade tutta la sua opera.
Quattro i temi prescelti dai curatori: il Tempo, gli Involucri, la Religione e le Metamorfosi.
Con l’avvento della Relatività einsteniana (1905), il Tempo non è più una costante universale, ma dipende dallo spazio. Si è fatto quindi “molle”, pieghevole e onirico, e in qualche modo minaccioso.
Gli Involucri sono la nostra parte “dura”, quella che mostriamo al mondo, ma dentro siamo morbidi, cedevoli e indifesi: rappresentazione plastica di questo, per Dalì, sono il riccio di mare e la lumaca.
La Religione: per Dalì è un’esperienza nella quale non si può più prescindere dall’avvento dell’era nucleare (con Hiroshima e Nagasaki); per lui ormai la religione non può che essere filtrata attraverso l’ossessione scientifica.
Le Metamorfosi: sono lo strumento che fa salire alla superficie le pulsioni dell’inconscio.