Gesù non amava la religione ma amava tutte le persone

Gesù non amava la religione, amava le persone.

Sempre che una figura storica corrispondente allo Yeoshua dei Vangeli sia davvero esistita, una cosa è chiara: l’insegnamento principale che gli autori dei Vangeli canonici ci hanno lasciato, attribuito a lui, è “amatevi tra voi come Dio vi ama”.

Che poi è un altro modo di esprimere l’antico ammonimento: non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te.

Che Yeoshua o chi per lui, ovvero gli autori dei Vangeli (nessuno dei quali testimoni diretti della vicenda raccontata), abbiano inteso fondare una nuova religione, invece, è praticamente escluso.

Gesù ebreo tra ebrei

Perché Gesù/Yeoshua si muove nel solco della tradizione ebraica. È un ebreo che respira l’atmosfera inquieta e piena di attese millenaristiche della Palestina del primo secolo dopo Cristo.

In quell’epoca il problema più grosso degli ebrei erano i romani, il loro giogo e le loro tasse. Il Messia che gli ebrei aspettavano con ansia era una figura politica, un liberatore, non certo il fondatore di una nuova religione.

Quanto a religione, a loro bastava e avanzava quella di Abramo e Isacco, di Giacobbe e di Mosè.

Semmai l’unica altra vera novità del movimento “cristiano” (il nome pare sia stato usato la prima volta ad Antiochia, in Turchia) è che si rivolge anche ai “gentili”, cioè ai non circoncisi e in questo avrà un ruolo fondamentale Paolo di Tarso.

Se si sta al testo evangelico, risulta piuttosto chiaro che il centro dell’insegnamento di Gesù è l’amore al prossimo.

Il che ha per lo meno tre implicazioni.

Uno. È chiaro innanzitutto che il comandamento di fare del bene agli altri non è condizionato: si deve fare del bene agli altri indipendentemente dal fatto che gli altri si comportino bene con noi.

Due. Dal testo evangelico, inoltre, è possibile desumere che il cristiano non può e non deve provare ostilità nei confronti delle altre fedi e religioni: se nel nostro cuore proviamo ira verso un’altra persona perché questa è di un’altra fede, la nostra preghiera è inutile.

Tre. Ancora e infine: non si giustifica mai, in nessun caso, che si possa fare del male agli altri in nome di Dio.

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!