capra mutante

In India nasce capra mutante dal “volto umano”, ora è venerata come una divinità

In India nasce capra dal volto umano e la venerano come una divinità.

Un vitello con cinque zampe, una mucca a due teste, un serpente con le zampe. Nel mondo antico e nelle società tradizionali simili portenti erano e sono considerati come manifestazione della divinità.

La sfortunata capretta che vedete nella foto sta conoscendo un destino simile. Lei è nata in un villaggio non lontano dalla città di Jaipur, in India.

Per una mostruosa e quasi fatale mutazione genetica, la povera capra nera ha un muso che non è un muso: è infatti tutto rincagnato, così tanto da farle assumere una fisionomia vagamente “umana” e di sicuro molto inquietante.

Inutile dire che in questo tempo social le sue fotografie sono diventate “virali” in un batter d’occhio e adesso l’animale viene addirittura venerato come fosse la manifestazione di un qualche dio.

Ma non tutti la pensano così, naturalmente. Infatti non è mancato chi, quando s’è saputo di questo parto mostruoso, ha pensato a una maledizione, più che a una manifestazione benigna.

In india nasce capra dal volto umano: una presenza inquietante

Il padrone, Mukeshji Prajapap, spiega che l’animale fa anche fatica a camminare e inciampa in continuazione, anche se per il resto si comporta come qualunque altra capretta.

A parte le implicazioni religioso-antropologiche, secondo noi la nascita di una tale creatura dovrebbe indurre le autorità a indagare se per caso non ci sia qualcosa di teratogeno nell’ambiente in cui è vissuta la mamma di questo povero animale.

Perché nessuno può escludere che ciò che fa male (molto male, in questo caso) a un animale non possa colpire anche gli esseri umani.

È chiaro che la malformazione di cui è portatrice condizionerà pesantemente la vita della capretta.

È già quasi un miracolo che sia viva e probabilmente non sopravviverà molto a lungo, nel qual caso si potrebbe parlare di una Natura che prima è matrigna e poi misericordiosa.

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!