mandorle caramellate come prepararle a 3

Mandorle caramellate: come prepararle a casa velocemente

Sono una calamita e i venditori ambulanti lo sanno bene: le mandorle caramellate non piacciono solo ai piccini, ma anche gli adulti. Una tira l’altra, croccanti, golose, sono irresistibili.

Profumano di festa, di giostre, di balli di paese, ma soprattutto riportano la mente all’infanzia, quando questi dolcetti erano il corollario ad una giornata o a una serata speciale.

Quelle pentole gigantesche dove vengono cucinate sembravano ai nostri occhi di bambine calderoni magici, come il sapore di queste praline.

Eppure realizzarle con il fai da te non è un’impresa così ardua. Bastano 3 soli ingredienti, un tocco fatato e i sogni si trasformano in realtà.

Curiose? Iniziamo!

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Mandorle caramellate: ingredienti e preparazione

Per questa ricetta procuratevi:

  • zucchero, 170 g
  • mandorle, 200 g
  • acqua, 50 ml

Foderate la leccarda con la carta da forno e tenete a portata di mano.

In una padella rigorosamente d’acciaio, versate le mandorle, lo zucchero e l’acqua.

Ponete sul fornello e accendete il gas a fiamma media. Mescolate con un mestolo di legno; vedrete il composto, dapprima liquido, iniziare lentamente a sbollire fino a cristallizzarsi, avvolgendo le mandorle con una patina trasparente.

Abbassate il fuoco al minimo, senza mai smettere di amalgamare. Lo zucchero cambierà colore, scurendosi fino a diventare ambrato. A questo punto, trasferite il tutto sulla leccarda, cercando di distanziare le mandorle tra loro. Attendete che si raffreddino leggermente, poi intervenite direttamente con le mani per evitare che restino incollate le une alle altre.

Ed ecco pronto il vostro capolavoro casalingo. Conservatele in contenitore ermetico, saranno deliziose e croccanti per una settimana almeno. Oppure sistematele in un sacchettino e regalatele ad amici e parenti, ne saranno deliziati. Sarete in linea con la tradizione! E sapete perché? Un tempo, quando un giovane faceva visita alla fidanzata, li portava in dono alla madre della ragazza. In questo modo, si garantiva una certa intimità, dal momento che l’anziana, per gustarli al meglio, sarebbe stata occupata a scioglierli in bocca, pur di non rovinarsi i denti. Da qui il nome di “addormentasuocere”.

Buon appetito!

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!