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Pensione casalinghe 2018: requisiti, contributi e a quanto ammonta

Alcune persone decidono di esentarsi dalla vita professionale per dedicarsi interamente alla casa e alla famiglia. Parliamo delle cosiddette casalinghe, il cui compito è per scelta quello di assicurare il benessere della famiglia e dell’ambiente domestico 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.

Qualcuno dice che si tratta di un vero e proprio lavoro. Un fondo di verità deve esserci in queste parole se perfino lo Stato inizia a riconoscere i diritti di questo “mestiere” atipico, oggi esteso del resto anche agli uomini.

I diritti delle casalinghe e dei casalinghi vengono assicurati da un’apposita pensione, confermata anche per l’anno corrente. Vediamo brevemente come accedere alla pensione per casalinghe.

Iscrizione

Innanzitutto il primo passaggio da compiere è quello della registrazione per via telematica sul sito ufficiale dell’INPS. Per poter compiere questa procedura è necessario richiedere un PIN che certificherà l’identità della persona che accede al sito.

Per richiedere il codice possiamo rivolgerci ad un ufficio INPS, eseguire la richiesta in prima persona sul portale dell’ente oppure rivolgersi ad un patronato o altro intermediario, ad esempio un commercialista. Eseguire la procedura da soli, sul portale o presso un ufficio INPS, consente di risparmiare le spese dei professionisti a cui ci rivolgiamo.

Requisiti

Possono accedere alla pensione casalinghe uomini e donne che si occupano della casa e della famiglia a titolo gratuito. In altre parole, chi ha un lavoro regolare, anche se part time, e paga i contributi previdenziali in quanto lavoratore non potrà richiedere l’accesso a tale pensione.

Contributi

Affinché possa maturare il diritto alla pensione è necessario versare i contributi, proprio come fanno i lavoratori. A differenza di questi ultimi, però, si tratta di un contributo libero che non prevede soglie minime né massime. Inoltre può essere versato in qualsiasi momento, senza scadenze.

Nonostante la portata del contributo non preveda particolari obblighi, si consiglia – al fine di raggiungere la soglia per poter accedere alla pensione, un versamento minimo di 26 euro al mese. Il versamento può essere eseguito tramite bollettini postali.

La pensione

Veniamo ora al dunque, ossia alla portata della pensione. Se prendiamo in considerazione il versamento minimo di 25,85 euro mensili, dopo quarant’anni di contributi versati si otterrà una pensione di circa 84 euro mensili. Per averne una più consistente è necessario versare di più.

Ne vale la pena? Ognuno trarrà le sue considerazioni!

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Queste idee valgono oro… Altro che lattine!