Siamo monogami solo per paura

Di recente è apparso sulla rivista Nature Communications uno studio che, tramite la semplice esposizione ed analisi degli stili di vita che si sono succeduti nei secoli e nei millenni, ha in poche parole smontato il concetto di romanticismo, di amore eterno e anima gemella. Se credete ciecamente in tali astrazioni, sappiate che – appunto – sono semplici utopie.

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A dirlo non è una persona delusa da quel che credeva essere l’amore della sua vita, bensì da un team di ricercatori dell’University of Waterloo, in Canada, dedicato per diversi anni allo studio della monogamia. Da quest’ultimo è risultato infatti che tale pratica è inesistente in natura, instauratosi nel tempo per spirito di sopravvivenza: niente a che fare con sentimenti e promesse di amore eterno.

La squadra guidata da Chris Bauch è riuscita a rintracciare i motivi del passaggio dalla poligamia alla monogamia, poi trasformatasi in una vera e propria convenzione sociale. In poche parole, a decretare l’inizio delle relazioni monogamiche è stato – rullo di tamburi – il maschio.

Le ragioni di tale transizione sono di natura puramente empirica e possono essere riscontrate nel genere umano già durante il periodo preistorico, quando – consapevoli delle conseguenze della promiscuità (malattie sessualmente trasmissibili), il maschio avrebbe sacrificato la propria natura in cambio della sopravvivenza.

Che l’essere umano non sia assolutamente portato per l’amore eterno non è di certo una novità, tuttavia le conclusioni dello studio canadese fanno emergere interessanti spunti di riflessione, in primis rispetto ai principi religiosi, spesso considerati alla base del comportamento monogamico.

Insomma, né etica né religione: la monogamia è una “concessione” del maschio, dovuta semplicemente alla sua paura della morte e all’istinto di sopravvivenza.

Alla ricerca ha partecipato anche Richard McElreath del Max Planck Institute, che per di più ha sostenuto tale tesi presentando un po’ di statistiche rispetto al tasso di fertilità, di morte e così via, il tutto messo in relazione al comportamento promiscuo – per natura – del genere umano.

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