25 anni insieme

Sindrome di Down: questa coppia è prova che l’amore non ha limiti

Questa coppia con la sindrome di Down prova che l’amore non conosce limiti.
Seppur con un finale malinconico, questa è una bella storia, una di quelle che riconciliano con la vita.

Per anni Kris Scharoun-DeForge ha festeggiato il giorno di san Valentino con suo marito Paul Scharoun-DeForge, puntuale come un orologio svizzero.

Kris, 58 anni, adora cucinare. Paul, dal canto suo, adorava tutto quello che faceva la moglie.

Una coppia che si ama teneramente e tutto sommato è felice, direte voi: niente di strano, in fondo, se non che magari i due sono stati più fortunati della media.

Beh, di “strano” c’è che Kris e Paul erano entrambi affetti dalla sindrome di Down.

“Mi ha aperto tutto un mondo”, diceva Kris, teneramente appoggiata al braccio del suo Paul.
Il san Valentino del 2019 per i due è stato del tutto speciale, perché ha segnato il venticinquesimo anniversario del loro matrimonio.

Come si diceva, i due avevano la sindrome di Down e 25 anni trascorsi inseme ne hanno fatto una delle coppie con questa malattia che hanno convissuto più a lungo, almeno negli Stati Uniti.

Ai tempi del loro matrimonio alcuni ritenevano che le coppie con questa malattia non potessero avere la maturità sufficiente per sostenere una convivenza.

Kris, però, che da ragazza ritagliava foto di matrimoni famosi dalle pagine delle riviste, era di tutt’altro parere. “L’ho guardato negli occhi e ho visto il mio futuro”, ha ricordato riferendosi al suo primo incontro con Paul.

Per sottolineare il suo punto di vista, quando finalmente i due si sposarono decisero di fondere i loro cognomi in uno solo, Scharoun-DeForge.

Sfortunatamente ad aprile del 2019 Paul se n’è andato all’età di 56 anni, ma questo non significa nulla: i due si sono amati profondamente fino all’ultimo istante.

Taltola ci vuole uan coppia con la sindrome di Down per ricordarci quanto è importante amarsi in questa vita.

Vengono in mente le parole di Gaff (Edward James Olmos) a Deckard sul finale di “Blade Runner” (1982): «Peccato però che lei non vivrà! Sempre che questo sia vivere…».

La risposta del cacciatore di replicanti spiega tutto: “Nessuno sa quanto gli è dato da vivere” (citazione non testuale).

Appunto. L’importante e amare, poi accada quel che accada.

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!