Alga Chondrus crispus: un toccasana per il colon.
Chondrus crispus è un’alga marina rossa che cresce nelle acque di entrambe le coste atlantiche.
È anche conosciuta come muschio d’Irlanda ed è molto comune lungo le coste dell’Irlanda e del Regno Unito.
La si può trovare anche sulle coste dell’Islanda, sul Mar Baltico e pure su quelle atlantiche della Spagna, del Canada e degli Stati Uniti.
Assomiglia a un cespuglio ed è costituita da ramificazioni color porpora lunghe all’incirca 15-20 centimetri. Cresce abbarbicata alle rocce.
Per la salute umana le sue qualità principali hanno a che fare col buon andamento e la disintossicazione dell’intestino.
Alga Chondrus crispus: per la stipsi
Chondrus crispus è fatta da fibre simili alle mucillagini, che aumentano fino a quaranta volte il loro volume a contatto con l’acqua.
È grazie a questa caratteristica che Chondrus è efficace contro la stitichezza: aumentando di volume stimola la peristalsi intestinale e favorisce lo svuotamento dell’intestino.
Non solo. Reidratandosi, le sue fibre formano una massa gelatinosa che durante il transito nell’intestino trascina via i metalli pesanti che fossero eventualmente presenti.
Ma Chondrus crispus ha anche proprietà antinfiammatorie e lenitive: è quindi indicata nelle coliti e nella sindrome da colon irritabile.
Depura l’intestino
Questa alga non solo mantiene sano e pulito il colon ma contribuisce anche a sostenere una sana flora batterica intestinale.
Aiuta inoltre a eliminare i residui alimentari prevenendo così l’accumulo di tossine sulle pareti del colon.
Va rammentato che è proprio nel colon che si verifica la trasformazione e l’eliminazione delle scorie e dei residui di cibo che non sono utilizzabili dall’organismo.
È però appunto per questa funzione che a livello del colon si possono avere fenomeni di fermentazione e putrefazione che tendono a farlo diventare ricettacolo di tossine.
Per disintossicarsi dai metalli pesanti
La nostra alga viene spesso impiegata quando c’è bisogno di una depurazione dai metalli.
Chondrus è in grado di chelare le tossine dall’intestino e di portarle fuori tramite la naturale evacuazione.
Una volta “chelato” (catturato, in buona sostanza), il metallo perde le sue caratteristiche (ovvero la tossicità) e poi viene eliminato assieme al chelante.
