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Carta igienica piena di sostanze genotossiche per l’organismo | Lo rivela una ricerca ed è agghiacciante!

Ci mancava solo questa notizia agghiacciante, soprattutto in questo particolare periodo storico: la carta igienica risulterebbe tossica! Il motivo? Contiene i PFAS, altresì chiamati, inquinanti eterni. Si tratta di sostanze altamente nocive per l’ambiente e per noi.

Vengono impiegati dagli anni 50 del secolo scorso nella produzione di numerosi oggetti, grazie alla loro proprietà impermeabilizzante e contengono almeno un atomo di carbonio completamente fluorurato. In breve, potrebbero essere genotossiche per l’organismo umano.

A dire il vero, non si conoscono ancora del tutto i dettagli del loro impatto sul nostro benessere, ma si suppone che possano penetrare dalla cute e intossicare il fegato, ad esempio.

La questione si fa pesante, visto il contatto diretto della carta igienica con la pelle.

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Carta igienica tossica, è piena di PFAS! Lo rivela una ricerca ed è agghiaccianti

Per non agitare troppo gli animi, è opportuno chiarirvi subito che la ricerca è stata condotta in America, da un’organizzazione di genitori eco-friendly, attiva in tutto il paese, la Mamavation.

Si capisce bene, quindi, che le referenze analizzate da un laboratorio approvato dall’Agenzia nazionale per la protezione ambientale, siano tutte statunitensi. Non è il caso di elencarvi marchi e criticità specifiche emerse. Andiamo, piuttosto, dritti ai numeri.

Su 17 campioni, il 24% presenta livelli rilevabili di fluoruro, la metà dei quali erano realizzati a partire dal bambù, quindi ecologici. Vero è che le tracce erano basse.

Ma come è possibile? Probabilmente queste particelle migrano in fase di produzione e di imballaggio. Il che non rende immune neppure i prodotti biologici dalla contaminazione.

E i PFAS non sono l’unico problema. La carta igienica è sottoposta ad un processo di sbiancamento o di colorazione a base di petrolati che può irritare particolarmente le parti intime femminili.

Purtroppo, la questione non è circoscritta a questo prodotto di uso comune. Sempre la Mamavation, in passato, aveva passato sotto la lente del microscopio pantaloni, make-up green e leggings sportivi, rintracciando anche lì la presenza di PFAS.

Il problema è diffuso: se da un lato non dobbiamo allarmarci troppo perché tutte le ricerche attualmente sono riferite al mercato oltreoceano, dall’altro siamo spinti ad alzare il livello di guardia anche alle nostre latitudini per verificare maggiormente la salubrità dei prodotti.

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!