Infiammazione intestinale: che cos’è.
L’infiammazione intestinale, o a malattia infiammatoria intestinale, è una condizione che tende a tornare ed è caratterizzata da un’infiammazione cronica in vari tratti dell’apparato digerente.
Ne sono sintomi la diarrea e il dolore addominale.
L’infiammazione intestinale è dovuta a una risposta immunitaria anomala della mucosa dello stomaco e dell’intestino.
Le cause di questa condizione sono a tutt’oggi ignote, ma ci sono prove che suggeriscono che possa dipendere da un comportamento anomalo della flora intestinale.
In altri termini la normale flora intestinale darebbe luogo a una risposta immunitaria abnorme nei pazienti con una data predisposizione genetica.
Non sono state identificate delle precise cause ambientali, legate alla dieta o infettive.
La reazione immunitaria anomala comprende il rilascio di sostanze mediatrici dell’infiammazione come le citochine, le interleuchine e il TNF (Fattore di necrosi tumorale).
Rientrano grosso modo in questa condizione il morbo di Crohn e la colite ulcerosa.
Infiammazione intestinale; chi ne è colpito
Quanto a diffusione nella popolazione generale, l’infiammazione cronica dell’intestino può colpire individui di tutte le età, ma di solito si manifesta prima dei 30 anni, con un picco tra i 14 e i 24.
Ci può essere però un secondo picco più basso tra i 50 e i 70 anni: di solito si tratta di colite ischemica.
La infiammazione cronica dell’intestino è più frequente nel Nord Europa e nelle popolazioni di origine anglosassone.
L’incidenza della malattia è più bassa nell’Europa centrale e meridionale e ancora più bassa in Sud America, Asia e Africa.
Maschi e femmine sono colpiti allo stesso modo. Si stima che i parenti di primo grado delle persone con malattia infiammatoria cronica dell’intestino abbiano un rischio di contrarla più alto da quattro fino a venti volte;.
La predisposizione familiare è molto maggiore nella malattia di Crohn che nella colite ulcerosa.
Tra le possibili cause, sembra che il fumo di sigaretta possa contribuire allo sviluppo o all’esacerbazione della malattia di Crohn, mentre riduce il rischio di colite ulcerosa.
Circa il trattamento, possono essere utili: l’acido penta-aminosalicilico, i corticosteroidi, i farmaci immuno-modulatori, i farmaci anti-citochine, e infine alcuni antibiotici.