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L’arnica omeopatica: che cos’è e quali ne sono gli usi e i benefici

L’arnica omeopatica: che cos’è e quali ne sono gli usi e i benefici.

L’arnica è una pianta erbacea perenne che vive in alta quota. Se ne possono adoperare i fiori (per lo più), il rizoma e le radici; contiene polifenoli, tannini e flavonoidi.

Per via di queste sostanze è largamente usata – in forma di estratto oppure omeopatica – in diversi ambiti: come antinfiammatoria per uso esterno, come antireumatica, come antimicrobica e anche come antidolorifica a uso interno (anche se dovrebbe essere impiegata sempre e soltanto per uso topico).

Va peraltro avvertito che l’erba è di per sé velenosa e che di solito è considerata poco sicura. Molti professionisti della medicina sconsigliano di usarla per motivi sia di efficacia che di sicurezza.

Noi qui parleremo dei suoi usi nella medicina omeopatica, che come si sa prevede l’impiego dei principi attivi in forma estremamente diluita. Per altri usi, occorre affidarsi esclusivamente alle preparazioni professionali di cui si sa con certezza la quantità di principio attivo che contengono.

L’arnica omeopatica: che cos’è e quali ne sono gli usi e i benefici

La medicina omeopatica

“Scoperta” nel Settecento da un tale Samuel Hahnemann, l’omeopatia è una assai controversa forma di medicina, che come si diceva implica la somministrazione a fini di cura di erbe e altre sostanze in forma altamente diluita.

Si basa sui principi per cui il simile cura il simile, della dose minima (la dose più piccola è quella più efficace) e della memoria dell’acqua, per cui più una sostanza è diluita, più è potente ed efficace.

In effetti in certi casi il principio attivo è così diluito che si può dubitare che sia ancora presente, ma gli omeopati credono che sia ancora efficace.

Per il dolore

Circa l’arnica, nella medicina omeopatica si sostiene che possa avere effetto per il trattamento del dolore, date le sue qualità antinfiammatorie, dovute soprattutto ai flavonoidi e gli acidi fenolici.

Uno studio del 2003 con la somministrazione di pillole di arnica diluita avrebbe mostrato un significativo miglioramento dei dolori muscolari.

Per le escoriazioni

In uno studio a dei soggetti con delle piccole escoriazioni sono stati somministrati o dei placebo oppure un gel di arnica, vitamina K o una combinazione di vitamina K e retinolo.

Dopo 14 giorni s’è visto che il gruppo al quale era stata data l’arnica mostrava significativamente meno segni di escoriazione di quelli non trattati (placebo) o trattati con diversi principi attivi.

Sicurezza ed effetti collaterali

In forma di pianta intera e in forma non diluita, quando non è assunta in formulazione da erboristeria l’arnica è velenosa e dovrebbe essere evitata. Consumarla a uso interno può dare sintomi anche molto gravi, come nausea, vomito, respiro corto e irregolare, ipertensione e tachicardia.

In forma omeopatica, e dunque molto diluita, può essere assunta piuttosto sicuramente per bocca, ma è comunque meglio farlo solo e soltanto sotto stretto controllo medico.

In altre forme (preparati di erboristeria) va usata solo per uso topico e comunque MAI in presenza di ferite aperte.

Queste idee valgono oro… Altro che lattine!